lunedì 15 dicembre 2008

Marra ancora delegato calabrese della Fig


Nella foto Mario Marra, delegato Fig Calabria

CETRARO (COSENZA) – Nei prossimi quattro anni sarà ancora il cetrarese Mario Marra a ricoprire il ruolo di delegato regionale della federazione italiana golf. Marra è stato confermato anche per il quadriennio olimpico che va dal 2008 al 2012.

L’obiettivo è già puntato sulle attività giovanili, particolarmente intense in Calabria e in tutto il Mezzogiorno. “Il golf aiuta i più piccoli a sviluppare un rapporto positivo con l’ambiente e permette loro di allenare la mente, prima ancora che il fisico”, spiega Marra. “È per questo che bisogna investire con forza e convinzione sui giovani golfisti”.

I risultati sportivi, d’altra parte, confermano l’interesse dei più piccoli per questa disciplina. Nel 2008 i giovani calabresi si sono comportati bene. Gabriele La Cava in settembre a Biella è stato protagonista di un torneo internazionale a cui hanno preso parte alcuni degli under 16 più forti del mondo. A ottobre, poi, è stato il tredicenne Giovanni Iozzi a rappresentare la Calabria alla finale del torneo Pinocchio sul green di Montecatini Terme. “Siamo contenti per i risultati di La Cava e Iozzi, ma anche per quelli colti dagli altri nostri giovani”, spiega Marra. “È una gioia e una soddisfazione vedere tanti ragazzi affollare le lezioni di golf”.
Il San Michele Golf Club di Cetraro è impegnato in modo particolare su questo terreno. Martedì e domenica si tengono corsi gratuiti dedicati ai più piccoli.

Ma quali sono le prospettive per il golf nel Mezzogiorno d’Italia e in Calabria? “Il nostro sport è diventato un volano di crescita turistica per molti Paesi europei e africani. Speriamo che anche in Calabria la classe dirigente, politica ma non solo, sappia cogliere nei prossimi anni le potenzialità del golf”.

martedì 9 dicembre 2008

Golf Club San Michele, tra sport e solidarietà

La “Coppa dell’Immacolata pro Unicef” ha consentito al circolo calabrese di raccogliere fondi a favore dei bambini africani. Sul campo successo di Salvatore Verta davanti al canadese Edward Kurcin

La festività dell’Immacolata concezione è stata all’insegna del connubio tra golf e solidarietà. Il Golf Club San Michele di Cetraro, in provincia di Cosenza, ha voluto chiudere l’anno con una importante iniziativa in collaborazione con l’Unicef locale: la “Coppa dell’Immacolata pro Unicef”, gara Stableford su 18 buche aperta anche ai non classificati. Una parte dell’incasso è stata utilizzata per l’acquisto di gadget Unicef e pigotte, le tradizionali bambole di pezza che i volontari del Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia vendono per fornire ai bambini dei paesi africani interventi mirati che riducono il pericolo di mortalità nei primi cinque anni di vita.

A rappresentare il Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia la responsabile locale Tiziana Prezio che, nel corso della cerimonia di premiazione, ha ringraziato i soci del circolo per la sensibilità dimostrata. “Non è la prima volta che collaboriamo con l’Unicef, una realtà che si batte per ottenere importanti risultati sul fronte della difesa dell’infanzia”, ha detto il presidente del circolo Giorgio Petracca, affiancato nella cerimonia di premiazione dal delegato regionale Fig Calabria Mario Marra.

Dal punto di vista sportivo, il successo è andato a Salvatore Verta che si è imposto nella classifica Netto con 37 punti, davanti al canadese Edward Kurcin (33 punti per lui). Primo nella classifica al lordo dell’handicap, con 29 punti, il giovanissimo Giovanni Iozzi, tredicenne di belle speranze. Nelle altre categorie si sono imposti Giorgio Petracca (Seniores, 29 punti), Gianmarco Marra (Juniores, 29 punti), Antonio Intini (primo Unicef, 32 punti) e Mario Bencivinni (secondo Non classificati Unicef, 22 punti), Antonio Mandato (Non classificati, 37 punti) e Aldo Mandato (torneo Putt for the children Unicef). Ottimi risultati anche per Francesco Borrelli, Pierpaolo Quercia, Fernando Loizzo, Gabriele La Cava, Giuseppe Capolupo e Luca Di Donna.

mercoledì 3 dicembre 2008

Viaggi nell'animazione. Un libro per il cinema

di Clelia Rovale

Importante riconoscimento per il libro “Viaggi nell'Animazione. Interventi e Testimonianze. Da Émile Reynaud a Second Life”, a cura di Matilde Tortora, direttore artistico della Rassegna internazionale del Cinema “Il Fiore di Ogni Dove - Premio Simona Gesmundo”, presentato nel corso della recente IV edizione della stessa Rassegna, organizzata dal Laboratorio sperimentale “Giovanni Losardo”, svoltasi a Cetraro. Al volume curato dalla professoressa Tortora, edito da Tunué, con testi di Luciana Bordoni, Patrizia Cacciani, Mario Franco, Mario Gerosa, Gianni Rondolino, Matilde Tortora, Nunziante Valoroso e con interviste a Bruno Bozzetto, John Canemaker, Michel Ocelot, nel prestigioso Teatro Verdi di Salerno, lo scorso 14 novembre, è, infatti, stato attribuito il Premio “Un libro per il cinema / Il cinema per un libro” 2008, nell’ambito della penultima serata della 62° edizione del Festival di Cinema della città. La motivazione che ha determinato tale importante riconoscimento è la seguente: “Per il contributo rilevante che esso apporta alla conoscenza del cinema di oggi e anche all’ introduzione in quello dell'immediato futuro, in quanto, per la prima volta, il percorso in tappe nel cinema d’animazione che viene affrontato dai saggi in esso contenuti, dalle origini ottocentesche arriva a trattare i recenti sviluppi delle sperimentazioni informatiche degli «agenti intelligenti» e del mondo virtuale di Second Life, rivelando non solo le nuove e imprescindibili commistioni tra “il cinema d’animazione” e “il cinema “dal vero”, ma anche inducendo una riflessione critica sulle nuove modalità di fruizioni che si vanno configurando per il cinema e per le aeree nuovissime ad esso strettamente affini per il ricorso alle tecniche digitali”. “Questo Festival - ha voluto sottolineare la stessa professoressa Tortora al rientro in Calabria, dopo la cerimonia di consegna del premio - che è per anzianità il secondo in Italia dopo il Festival di Venezia (essendo quello di Venezia quest’anno alla 64° edizione e quello di Salerno, appunto, alla 62°), ha da sempre dato la sua attenzione al veramente nuovo, a vari generi cinematografici. E’stato, ad esempio, tra i primi a inserire in concorso film documentaristici e ad avere sezioni per diversi generi di film e ha sempre riflettuto sul cinema con tavole rotonde, incontri con esperti, con l’intento di decodificare e promuovere un cinema davvero innovativo”. “Ricevere questo importante premio - ha concluso il direttore artistico della Rassegna “Il Fiore di Ogni Dove” di Cetraro - ci onora particolarmente, così come ci onora la motivazione. E trovo che avere inserito questa Sezione e attribuire da parte di un Festival di Cinema il Premio “Un libro per il cinema / Il Cinema per un libro” sia di grande profondità culturale, come se non solo prendesse in considerazione, primo e unico tra tutti i Festival di Cinema, l’importanza dei libri che trattano di cinema, ma anche ci facesse riflettere su come tutto il cinema possa, come dire, apparecchiarsi, farsi per poi anche essere riflettuto da un libro. Davvero un’idea di grande spessore culturale”. “Voglio, infine, ricordare - ha concluso Matilde Tortora - che non siamo nuovi a questo importante riconoscimento, poiché due anni fa lo stesso Premio fu attribuito al libro “Molloy: dall’Intelligenza artificiale al Cinema”, opera purtroppo postuma di Simona Gesmundo, edito dal Laboratorio Sperimentale “Giovanni Losardo”, che era la tesi di laurea di Simona, che, come sappiamo, è stata tra i primi studiosi in Italia di Intelligenza artificiale applicata al cinema. Il Premio a “Viaggi nell’Animazione. Interventi e Testimonianze nel mondo animato. Da Emile Reynaud a Second Life” è, in qualche modo, una riconferma anche del forte legame che esso ha con l’eredità culturale che Simona ci ha lasciato e che noi, anche con questo libro e col Premio Internazionale Simona Gesmundo - Corti d’Animazione che ogni anno si tiene a Cetraro, stiamo portando avanti, con il contributo anche dei grandi studiosi e autori del cinema d’animazione italiani e internazionali, che appunto sono i coautori del libro premiato”.( Il Quotidiano Idee e società)

EDUCARE ALLA VITA DENTRO IL CARCERE

di Vincenzo Andraous

Rimbomba un silenzio che fa baccano, ma nessuno intende farsene carico, neppure della pietà della morte, quella che dovrebbe indignare le coscienze, perché ingiustificata, spettacolarizzata, dimenticata.
Sulla condizione del carcere italiano, ognuno indica le cause, le deficienze, le cure e gli interventi da apportare, le urgenze non più procrastinabili per tentare di riconsegnare al carcere la propria utilità.
Eppure rimane sempre più incancrenito l’isolamento a cui è costretto, l’emarginazione a cui non si riesce a dare un senso, come se circondare il tempio del castigo con un incessante sequestro dei bisogni, primo tra tutti il non rispettare la dignità della persona, fosse il metodo meno costoso in termini di investimenti finanziari e di professionalità umane.
Il carcere non è un universo chiuso in se stesso, infatti un esercito di volontari varca ogni giorno quei cancelli per dare conforto e assistenza, poco importa se ciò avviene mantenendo inalterato il meccanismo perverso che il sistema penitenziario riproduce quotidianamente.
Il carcere è opposto e contrario a quanto auspicato dalla nostra carta magna nell’art. 27, perché in una condizione di morte e di abbandono affettivo e culturale, non è possibile generare rieducazione né risocializzazione, tanto meno consolidare il valore della pazienza della speranza, annullando la pazienza della disperazione.
Un mero contenitore da fare rotolare sopra gli ammanchi intellettuali, in queste restrizioni solidaristiche, dovrebbe comunque assolvere alla richiesta di sicurezza della società, contrastare subculture, autismi istituzionali che partoriscono cittadinanze disperanti.
Non è lecito contemplare pietà, né carità, dentro una pena che passa avanti sulla morte di tanti ragazzi-cittadini detenuti, dall’inizio dell’anno quanti sono stati i decessi per suicidio e connessi, una moltiplicazione da non potere passare inosservata, eppure è quello che accade tra cecità e sordità dei numeri, soprattutto dei silenzi colpevoli.
Forse sul mondo capovolto del carcere, delle sue celle stracolme, a intorbidire oltremodo il disagio, c’è una letteratura grossolana, che avvolge quella sorta di terra di nessuno e la popolazione detenuta, rendendo impossibile “uscire” dalle menzogne costruite a arte, “uscire “ dalla ideologia mascherata di giustizia, “uscire” da un giustizialismo di periferia, “uscire” dalla costrizione a sopravvivere violentemente e miserabilmente.
Forse il metodo da adottare e portare avanti per riuscire ad accettare le prove della vita, anche le più dure, sta nel tentare di delineare progetti futuri, che vedano il detenuto impegnato in prima persona. Infatti è al detenuto ( giustamente ) che si chiede di fare autocritica, di accettare l’accompagnamento in un tragitto di vita privo di libertà, a causa delle proprie azioni sbagliate.
C’è bisogno di educare alla vita, senza falsi moralismi, ma attraverso una relazione, un rapporto con la società, perché è solo nell’incontro con l’altro che esiste possibilità di uscire dal proprio sé.
Chissà non ci aiuti un po’ il pensare che occorre riparare al male fatto, continuando a sopravvivere, e magari tentando di diventare migliori di quando siamo entrati, nonostante il carcere e le sue inaccettabilità, intendendo questa sfida una conquista di coscienza, non certamente una disattenzione statuale.

lunedì 1 dicembre 2008

Golf Club San Michele, vincono Verta e Iozzi

Nella foto Giovanni Iozzi, primo nella classifica Juniores


CETRARO – Continua con grande successo l’attività agonistica del Golf Club San Michele di Cetraro, in provincia di Cosenza. Domenica scorsa si è tenuto il penultimo torneo del 2008, “A denti stretti… di Giorgio Petracca”. L’ultimo appuntamento agonistico è in programma lunedì 8 dicembre, prima del rompete le righe per le festività natalizie.


Il successo nella classifica Generale Netto è andato a Salvatore Verta (handicap 3) che, con 37 punti Stableford, ha preceduto Giuseppe Bitonti (24 di handicap) con 35 punti e Celestino Moliterno (handicap 10) che ha completato il giro di 18 buche con 34 punti. Sopra i 25 punti hanno chiuso Antonio Intini, Edward Kurcin, Luigi Francavilla, Giovanni Iozzi e Paolo Ligarò.
Nelle altre categorie, si sono imposti Celestino Moliterno (Lordo), Edward Kurcin (Seniores), Giovanni Iozzi (Juniores) e Antonio Mandato (Non classificati).


“È stata un bella giornata di sport”, ha detto il presidente del circolo Giorgio Petracca nel corso della cerimonia di premiazione. “Siamo soddisfatti, in particolare, per la partecipazione al torneo di un buon numero di giocatori non classificati, nuove leve che stanno portando grande entusiasmo”. La giornata è stata impreziosita dalla grande partecipazione di giovani e giovanissimi alle lezioni gratuite di golf tenute dal maestro Eugenio Grosso. “Vedere tanti bambini sul campo pratica ci riempie di soddisfazione”, ha sottolineato Petracca, affiancato al tavolo della premiazione dal delegato regionale della Federazione italiana golf Calabria Mario Marra.