Petizione di Altroconsumo per evitare che la tassa finisca nella
bolletta elettrica
“L’ipotesi di far pagare il canone Rai nella bolletta elettrica
è un obbrobrio giuridico che il Governo, con modalità peraltro pasticciate che
presentano aspetti critici e poco chiari, sta cercando di introdurre
forzosamente nel nostro Ordinamento”. Non usa giri di parole Pietro Vitelli (nella foto), responsabile Altroconsumo Regione Calabria: il canone
Rai in bolletta proprio non lo convince.
“Il Governo - spiega Vitelli - invece di concentrarsi
seriamente su una riforma della Rai che la renda più efficiente, moderna e
rispettosa dei diritti dei cittadini che la finanziano, per raccogliere la
tassa più obsoleta e odiata dagli italiani, vuole trasformare illegittimamente la bolletta elettrica in uno
strumento per fare cassa, una sorta di bancomat. Per questo noi di
Altroconsumo abbiamo scritto al
presidente del Consiglio Matteo Renzi,
al ministro dell’Economia Pier Carlo
Padoan, al presidente del Senato Pietro
Grasso e alla presidente della Camera Laura
Boldrini”.
“L’articolo 76 della Legge di stabilità prevede che il
pagamento del canone Rai avvenga attraverso l’estensione del mandato di
addebito diretto”, aggiunge Vitelli. “Peccato che nella norma si faccia
menzione al mandato rilasciato agli intermediari finanziari e non a quello dato
alle società di fornitura elettrica come prevedono le regole Sepa. L’attuale
formulazione, non prendendo in considerazione questo particolare aspetto, rende
di fatto la norma inapplicabile. Con la
bolletta dell’energia elettrica si paga un servizio, la fornitura di corrente
elettrica, che non riguarda la tv. Legare
il pagamento del canone Rai a questo tipo di contratto è impensabile. Sarebbe
molto più complicata anche la gestione del contenzioso per errori sul calcolo
della somma da pagare: in caso di contestazione dell’importo della bolletta, e
non anche della rata del canone, il consumatore potrebbe vedersi arrivare una
sanzione per mancato pagamento del canone Rai. La bolletta elettrica, dunque, deve
essere chiara, facilmente comprensibile e non deve incorporare il canone Rai”.
Altroconsumo e gli oltre 45 mila cittadini, moltissimi tra
questi i calabresi, che hanno finora supportato la petizione, chiedono al
Governo di eliminare dalla Legge di
stabilità questo provvedimento “assurdo e irrispettoso dei loro diritti”.
“Nel caso in cui le istituzioni non accogliessero le
nostre istanze - conclude Pietro Vitelli
responsabile Altroconsumo Regione Calabria - la battaglia dell’organizzazione
proseguirà anche dopo l’approvazione della legge. I cittadini non devono essere
trattati come sudditi dal fisco”.
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