martedì 31 luglio 2012

Petizione di Altroconsumo: “Tia, rimborso dovuto sull’iva pagata”


Pietro Vitelli responsabile Altroconsumo Regione Calabria fa sapere che l’Iva pagata sulla Tariffa d’igiene ambientale (TIA1) deve essere restituita ai cittadini che l’hanno pagata. Somme impropriamente riscosse dai Comuni, anche da dieci anni a questa parte, devono essere rimborsate ai consumatori precisando, gli aspetti giuridici che consentono ciò.

Non tutti sanno, infatti, che  da ben tre anni esiste la sentenza della Corte Costituzionale (n.238 del 24/7/2009), la stessa, ha stabilito che l’Iva non possa essere applicata alla TIA proprio per la natura tributaria della tariffa, i consumatori dei Comuni che l’hanno adottata hanno continuato a pagare negli anni - cifre variabili complessivamente dai 70 ai 150 euro circa d’imposta non dovuta.

Altroconsumo lancia la petizione sul sito www.altroconsumo.it, fa sapere Pietro Vitelli, chiedendo supporto agli oltre 150.000 visitatori, compresi i moltissimi visitatori calabresi, della pagina online dedicata quest’anno alla TIA, perché la soluzione al problema sia strutturale e non individuale.

È importante che tutti i consumatori in Italia, continua Pietro Vitelli, abbiano le stesse opportunità di recupero delle somme versate: per Altroconsumo  la soluzione consiste nell’introdurre una voce all’interno del modello di dichiarazione dei redditi 730 e Unico dove indicare l’ammontare dell’Iva pagata (documentata dal contribuente con le fatture in suo possesso) per procedere al rimborso, anche dilazionato nei tempi e modi previsti per i crediti Irpef.

Gli scenari variano da Comune a Comune. Alcuni esempi concreti: al centro Italia, in un appartamento di 90 metri quadri abitato da quattro persone, il rimborso sarebbe di circa 100 euro considerando che in queste località molti Comuni sono passati alla  Tia nel 2005. La stessa situazione darebbe diritto a un rimborso di 86 euro a Bolzano per gli ultimi cinque anni e di 78 euro a Trento per gli ultimi quattro anni.

C’è chi non è ancora passato dalla vecchia Tarsu alla TIA. Alcuni Comuni si sono preoccupati di informare i cittadini, chiedendo di pazientare in attesa di un’applicazione chiara della decisione della Corte Costituzionale. Altri Comuni hanno sospeso la fatturazione con Iva del servizio di smaltimento e raccolta dei rifiuti, senza procedere però al rimborso del pregresso.  C’è chi fa orecchie da mercante: molti Comuni disconoscono la portata della sentenza continuando ad applicare l’Iva al 10% al servizio che svolgono, rifiutando qualsiasi richiesta di chiarimenti.

Altroconsumo esige chiarezza per tutti ed invita i cittadini consumatori-utenti calabresi a visitare il sito internet ed aderire all’iniziativa.