martedì 27 gennaio 2015

Sibari, museo e scuola insieme educano

Mercoledì 28 gennaio alle ore 9.30 presso il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide sarà presentato il cd multimediale di archeologia per ragazzi “Il quaderno del giovane archeologo”. Gli alunni saranno archeologi per un giorno nelle sale del Museo di Sibari

I Servizi Educativi del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Fagnano Castello, mercoledì 28 gennaio alle ore 9.30, nella sala congressi del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, presentano “Il quaderno del giovane archeologo, piccolo manuale multimediale di archeologia per ragazzi” a cura dell’archeologa Tiziana Prezio.
“Il quaderno del giovane archeologo” è un cd multimediale risultato del progetto “La storia siamo noi, impariamo dal passato” svolto lo scorso anno scolastico presso l’
Istituto Comprensivo di Fagnano Castello. Obiettivo del progetto avvicinare gli alunni allo studio dell’archeologia e della storia della Magna Grecia, con particolare riferimento al territorio della Sibaritide.
Alla manifestazione interverranno
Alessandro D’Alessio, direttore del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide; Luciano Greco, Dirigente dell’ufficio scolastico provinciale; Tiziana Prezio, curatrice del progetto “La storia siamo noi: impariamo dal passato”; Anna Lucia Casolaro, responsabile dell’Ufficio Servizio Educativo Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide; Miriam Curti, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Fagnano Castello; Raffaele Ruffo, tutor del progetto “La storia siamo noi: impariamo dal passato”.
Al termine della presentazione, gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Fagnano Castello diventeranno “archeologi per un giorno” e faranno da guida nelle sale del Museo agli studenti degli altri Istituti scolastici che parteciperanno alla giornata.

Il direttore del Museo di Sibari consegnerà, infine, un attestato di partecipazione ai rappresentanti degli Istituti scolastici ospiti.

Altroconsumo Calabria, lettera aperta al presidente Oliverio sulle frane del 2009


Che fine hanno fatto i finanziamenti per i danni del maltempo? È la domanda di Pietro Vitelli

Il 27 gennaio del 2009 sulla Calabria si scatenò la fine del mondo a causa delle avverse condizioni atmosferiche che segnarono in modo indelebile la nostra regione.

Quel giorno la nostra regione rimase isolata dal resto d’Italia, giovani vite furono spezzate nei pressi dello svincolo di Rogliano (Cs) a causa di una frana assassina che travolse un pulmino su cui viaggiava un gruppo di sportivi al rientro da un torneo disputato fuori dalla nostra regione. Nel pomeriggio del 27 gennaio 2009 lungo la costa tirrenica, sempre a causa delle particolari condizioni climatiche, si scatenò il finimondo: bufere di pioggia e vento con raffiche che raggiunsero i cento chilometri orari. Ricordiamo anche la frana sulla S.S. nei pressi di Belvedere Marittimo, nonché nell’entroterra della provincia di Cosenza. Maltempo che mise in ginocchio la popolazione dell’alto e medio tirreno cosentino.

Attonite e impotente molte famiglie furono allontanate dalle proprie abitazioni soprattutto nel comune di Cetraro. A nulla valsero gli interventi immediati della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco contro le forze della natura scatenatesi in quei giorni e non solo anzi si  protrassero per circa due settimane.

 Tramite i media locali è mia intenzione di lanciare un accorato appello al neo Presidente della Regione Calabria onorevole Mario Oliverio che, sicuramente, accoglierà questa mia nuova forma di “tutela dei diritti” delle “imprese” che hanno lavorato in quei giorni di emergenza su richiesta delle Autorità locali nonché nei confronti degli “operatori turistici” che hanno accolto prontamente gli sfollati ed infine, di tutte le “famiglie” che hanno subito ragguardevoli danni alle proprie abitazioni.

Che l’onorevole Oliverio faccia sapere in modo esplicito e senza raggiri, come mai ancora non vengono rimborsati i beneficiari, ben elencati dalle Prefetture, in quanto soggetti attuatori nominati dalla Protezione Civile per constatare la veridicità  di chi ha subito i danni dal maltempo che ha colpito la Calabria nei mesi di gennaio e febbraio 2009? Inoltre, come mai non si dà pratica attuazione alle Ordinanze di Protezione Civile ed in particolare alle O.P.C.M. n° 3734/2009 e 3741/2009? E se tali somme sono state già assegnate alla Regione Calabria, che fine hanno fatto?


Pietro Vitelli
Responsabile Altroconsumo
Regione Calabria