mercoledì 23 dicembre 2015

Pietro Vitelli di Altroconsumo Calabria sul caso Volkswagen

Lettera Altroconsumo a ministero dei Trasporti e Antitrust per verificare ulteriori lesioni diritti automobilisti.

“I veicoli rispetteranno gli standard delle emissioni vigenti; l’obiettivo è raggiungere tale risultato senza alcun effetto su prestazioni, consumi o performance”: da Volkswagen solo obiettivi, nessuna certezza né garanzia per i consumatori sulle performance delle auto post intervento tecnico. E’ quanto sa sapere Pietro Vitelli responsabile Altroconsumo Regione Calabria.
In effetti,,Altroconsumo contesta le dichiarazioni ufficiali della casa di Wolfsburg sugli interventi tecnici su auto coinvolte nello scandalo emissioni NOx sul mercato internazionale, rese note nel comunicato dello scorso 16 dicembre dove si dichiara anche che siano stati ratificati dalla KBA tedesca, l’Autorità federale dei Trasporti.

In una lettera formale inviata oggi al ministero dei Trasporti italiano e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Altroconsumo spinge le due autorità italiane a intervenire a garanzia e protezione dei consumatori per i danni subiti. La nostra organizzazione, prosegue Pietro Vitelli, esige che gli automobilisti che hanno acquistato e usato prodotti subendo una pratica commerciale scorretta abbiano la certezza di avere un’auto rispondente esattamente alle caratteristiche di consumi e alle performance promesse e promozionate.

A oggi i proprietari delle autovetture coinvolte si trovano a forza nella condizione di dover scegliere se aderire o meno alla campagna di richiamo senza avere nessuna certezza sulle conseguenze dell’intervento di riparazione cui dovrebbero sottoporre la propria auto, dunque correndo il rischio di ritrovarsi, a causa dell’intervento, con un’auto con caratteristiche, performance e consumi deteriori rispetto a quelli attuali.

Il ministero dei Trasporti prenda contatto con l’omologa Autorità tedesca al fine di verificare in che termini quest’ultima abbia effettivamente “ratificato” la soluzione elaborata dalla Volkswagen e soprattutto se abbia valutato e misurato gli effetti sulle prestazioni delle autovetture coinvolte nella campagna di richiamo. Sarebbe poi utile sapere quando e in che modo il ministero dei Trasporti intenda procedere con i 1000 test che aveva preannunciato appena esploso il dieselgate.
  

Altroconsumo , conclude Pietro Vitelli, chiede anche con urgenza all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato di ampliare l’istruttoria già in corso (procedimento PS 10211) per verificare eventuali lesioni dei diritti e degli interessi dei consumatori. 

martedì 1 dicembre 2015

Pietro Vitelli (Altroconsumo Calabria): “Canone Rai in bolletta, uno strumento del Governo per fare cassa in maniera illegittima”



Petizione di Altroconsumo per evitare che la tassa finisca nella bolletta elettrica

“L’ipotesi di far pagare il canone Rai nella bolletta elettrica è un obbrobrio giuridico che il Governo, con modalità peraltro pasticciate che presentano aspetti critici e poco chiari, sta cercando di introdurre forzosamente nel nostro Ordinamento”. Non usa giri di parole Pietro Vitelli (nella foto), responsabile Altroconsumo Regione Calabria: il canone Rai in bolletta proprio non lo convince.
“Il Governo - spiega Vitelli - invece di concentrarsi seriamente su una riforma della Rai che la renda più efficiente, moderna e rispettosa dei diritti dei cittadini che la finanziano, per raccogliere la tassa più obsoleta e odiata dagli italiani, vuole trasformare illegittimamente la bolletta elettrica in uno strumento per fare cassa, una sorta di bancomat. Per questo noi di Altroconsumo abbiamo  scritto al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, al presidente del Senato Pietro Grasso e alla presidente della Camera Laura Boldrini”.

“L’articolo 76 della Legge di stabilità prevede che il pagamento del canone Rai avvenga attraverso l’estensione del mandato di addebito diretto”, aggiunge Vitelli. “Peccato che nella norma si faccia menzione al mandato rilasciato agli intermediari finanziari e non a quello dato alle società di fornitura elettrica come prevedono le regole Sepa. L’attuale formulazione, non prendendo in considerazione questo particolare aspetto, rende di fatto  la norma inapplicabile. Con la bolletta dell’energia elettrica si paga un servizio, la fornitura di corrente elettrica, che non riguarda la tv. Legare il pagamento del canone Rai a questo tipo di contratto è impensabile. Sarebbe molto più complicata anche la gestione del contenzioso per errori sul calcolo della somma da pagare: in caso di contestazione dell’importo della bolletta, e non anche della rata del canone, il consumatore potrebbe vedersi arrivare una sanzione per mancato pagamento del canone Rai. La bolletta elettrica, dunque, deve essere chiara, facilmente comprensibile e non deve incorporare il canone Rai”.

Altroconsumo e gli oltre 45 mila cittadini, moltissimi tra questi i calabresi, che hanno finora supportato la petizione, chiedono al Governo di eliminare dalla Legge di stabilità questo provvedimento “assurdo e irrispettoso dei loro diritti”.

“Nel caso in cui le istituzioni non accogliessero le nostre  istanze - conclude Pietro Vitelli responsabile Altroconsumo Regione Calabria - la battaglia dell’organizzazione proseguirà anche dopo l’approvazione della legge. I cittadini non devono essere trattati come sudditi dal fisco”.