giovedì 14 dicembre 2017

Regali sicuri ai bambini, i consigli del Comitato Difesa Consumatori

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

COMUNICATO STAMPA

COMITATO DIFESA CONSUMATORI: OTTO BUONI CONSIGLI PER L’ACQUISTO DI GIOCATTOLI  SICURI.

Che il Natale 2017 si avvicina , si percepisce dall’aria che respiriamo e, dall’anticipo degli addobbi luminosi tipici delle festività di fine anno che illuminano e colorano già,  le strade delle città. Mentre lo scorso anno le famiglie eravamo attanagliati, dichiara Pietro Vitelli responsabile del Comitato Difesa Consumatori, dal particolare momento di crisi congiunturale, quest’anno molti indicatori economici ci fanno ben sperare in una se pur lieve miglioramento ovvero ad una piccola disponibilità monetaria da finalizzare  all’utilizzo per qualche regaluccio ai nostri cari.
Un pensiero, quasi un obbligo, lo rivolgiamo ai bambini e quindi, all’inevitabile condizione per l’acquisto di giocattoli che non facciano male, né a chi lavorando li produce, né ai bambini.
Per valutare quali siano le condizioni di lavoro in cui sono prodotti e se siano sicuri  Pietro Vitelli Responsabile per la Regione Calabria, fa sapere che la organizzazione di tutela da lui rappresentata ossia Comitato Difesa Consumatori, vuole fornire alcuni importanti consigli alle famiglie dei calabresi che per l’occasione della solenne festività acquisteranno giocattoli per i propri cari, riscontrando che anche quest’anno, il prodotto merceologico “giocattolo” fa registrare lacune su sicurezza ed etica della produzione.

Pietro VITELLI  vuole porre anche l’attenzione con un pizzico di riflessione rivolta  alle politiche sociali e ambientali e tanto più necessaria , dato il momento di crisi nera, dove risparmiare  la parola d’ordine è “prezzi stracciati” che non può o non deve fare rima con “diritti violati”.
Infatti, già negli anni passati, un’indagine di una ben nota associazione di consumatori, aveva già acceso i riflettori sulle regioni dove si è concentrata la produzione mondiale – la provincia del Guangdong, in Cina; è da qui che esce il 70% dei giocattoli venduti in tutto il mondo ed anche in Calabria.

Sul fronte della sicurezza dei prodotti fa sapere Pietro Vitelli, va posta una particolare attenzione alla sicurezza per come vengono costruiti ed assemblati la maggior parte dei giocattoli che provengono dall’oriente.
In conclusione dichiara Pietro Vitelli tramite la organizzazione di tutela Comitato Difesa Consumatori è forse il caso di fornire pochi ma importanti consigli pratici a chi sta per acquistare giocattoli:

1.             occhio alla garanzia CE – scegliere solo giochi con questo marchio, dovrebbero aver seguito le norme di sicurezza;
2.             scegli negozi affidabili – attenzione a chi vende per strada;
3.             sì alle istruzioni d’uso – leggere, seguire indicazioni e non usare i giochi in modo improprio;
4.             solo età giusta – il prodotto deve essere adatto all’età del bambino;
5.             pericolo piccoli pezzi – evitare prodotti con piccole parti per bimbi di meno di tre anni
6.             via la scatola – rimuovere tutta la confezione, lacci, nastri, plastiche;
7.             occhio mentre gioca – usare il gioco in modo appropriato;
8.             donare non buttare – regalare ciò che non si usa più ed è in buone condizioni a scuole; consultori; ospedali, asili.



 prof.Pietro VITELLI
 Responsabile Comitato Difesa Consumatori
Telefono Mobile 339.5006069 – 333.9766666
http://comitatodifesaconsumatori.wordpress.com

martedì 17 ottobre 2017

Bollette e energia, i consigli del Comitato Difesa Consumatori

Riceviamo e pubblichiamo...



COMUNICATO STAMPA

Bollette e energia, il grande imbroglio dei contratti non richiesti.
Cosa fare i consigli di Pietro VITELLI  Comitato Difesa Consumatori.

Che anche nella Nostra regione  prevale una grande popolazione di cittadini consumatori-utenti “avanti con l’età anagrafica”, non è una novità , anzi, meglio così, fa sapere  Pietro Vitelli  responsabile del Comitato Difesa Consumatori. Proprio per questa premessa gli anziani -  sono sempre più spesso oggetto delle “mire” su possibili  modalità truffaldine da parte di soggetti privi di scrupoli che  attuano metodiche commerciali scorrette, nei settori dei servizi primari .  Pur essendo trascorsi   più di quarant’anni dalla prima Carta europea per la protezione dei consumatori, rammentano gli esperti del Comitato Difesa Consumatori, il fenomeno dei raggiri è una piaga sociale più grave che mai. con una aggravante però ,  un bel pezzo di queste truffe sono portate avanti da “società del tutto legali” che operano con  “metodi illegali”  per estorcere le sottoscrizioni dei contratti di energia elettrica e gas. E secondo la stima orientativa fatta dal Comitato Difesa Consumatori   questi “contratti non richiesti” raggiungono circa un “ milione”  , in tutta Italia.
Numero difficile da verificare ma su cui  Pietro VITELLI, non ha dubbi.  Vogliamo Riportare  i dati delle sanzioni  già pubblicati da altre associazioni di consumatori in Italia   relativi all’Autorità Antitrust (Agcm)  che ha inflitto nel corso dell’anno passato  agli operatori principali nel settore dell’energia in Italia.  Gli ultimi della lista sono stati, a gennaio, Iren Mercato (830mila euro di sanzione), Estra Energie ed Estra Elettricità(500mila euro) ed Enegan (280mila euro). A partire dal 2015 provvedimenti erano stati presi contro altre società: Enel Energia, Eni, Acea, HeraComm, GdF Suez (ora Engie), Beetwin (ora Geko) e Green Network. .

La buona notizia, è che, sono in corso di sottoscrizione dei protocolli tra le stesse associazioni di consumatori e le principali società di fornitura di energia. Ciò  dovrebbero portare dalla forte penalizzazione alla cancellazione da una “white list” delle agenzie che si rendano responsabili in più occasioni di queste truffe. Tale  obiettivo, fa sapere Pietro Vitelli responsabile del Comitato Difesa Consumatori è di arrivare ad almeno  una decina di protocolli. Anche a seguito delle sanzioni dell’Antitrust le società si sono impegnate a revisionare i processi di acquisizione di nuovi contratti, in seguito verificati dall’Autorità. L’eccezione, ha scritto a gennaio l’Agcm, è rappresentata da Green Network, nei cui confronti all’epoca era in corso un procedimento per inottemperanza portato avanti da un’associazione di consumatori .
Pietro Vitelli spiega ora  come  “funziona il meccanismo di truffa”  ed aggiunge che : basta leggere, collegandosi al sito dell’Agcom  i documenti ufficiali  e comprendere, come  questi contratti vengono stipulati tramite reti di agenti, che operano porta a porta o attraverso il teleselling.
 Non ci sono solo i problemi classici di queste situazioni: lo sfruttamento di un contesto di razionalità limitata e asimmetria dei consumatori, l’effetto sorpresa dato dal considerare su due piedi una proposta commerciale, la documentata difficoltà se non impossibità di ricordare tutte le caratteristiche di offerte complesse e di fare confronti razionali senza avere tabelle davanti. C’è molto di peggio, a parere  dell’Agcm suona così:  “La conclusione di contratti di fornitura in assenza di qualsiasi manifestazione di consenso del consumatore , perfino attraverso l’apposizione di firme false  e, in caso di attivazione della fornitura non richiesta, l’ingiustificata richiesta di pagamento della fornitura da parte del venditore non richiesto”. Tutto ciò rende l’idea di cosa succeda, nel porta a porta.
Per far meglio comprendere ai lettori Pietro Vitelli accenna ad  una situazione tipica  che è quella di un cittadino che viene avvicinato e, dichiara di non essere interessato. In seguito uno dei “ ragazzi” delle “squadre” di venditori chiede di firmare un documento, solo come attestazione che è passato da quella casa. Intanto l’ignaro consumatore appone la propria   firma, ma è solo la metà di quel che serve.

 L’altra parte necessitante per l’attivazione sono i  “numeri “ che si trovano sulla bolletta ossia il Pdr e il Pod,  operazione questa  a cui facilmente vengono  copiati o fotografati dai venditori nel momento in cui un cliente mostra la propria bolletta. Questo numero spesso viene chiesto anche via telefono, in caso di teleselling. Ma vediamo cosa succede  dopo , “ viene attivato un contratto all’ insaputa del consumatore” . In seguito, l’utente consumatore ,si trova una lettera nella casella della posta da parte della società di fornitura di energia che dà conto dell’avvio del contratto.  E se, come spesso accade, il consumatore - specie se anziano - non fa nulla, perché non ricorda di aver stipulato alcun contratto, partono le nuove bollette.
A condannare detto comportamento sono le sentenze dei giudici di pace  i quali hanno disposto che ,  “in caso di contratti non richiesti, non si è tenuti a pagare la fornitura di energia nei primi mesi”. Detto principio giuridico è rafforzato dall’Antitrust nonchè dall’Autorità dell’energia e il gas.



Il caso più grave di questi contratti non richiesti? Quello in cui agli anziani viene fatto firmare un documento, spacciato come semplice testimonianza del passaggio da una casa. In realtà, poco dopo, arriva la bolletta a casa del consumatore.
Comitato Difesa Consumatori fa sapere che, a tale riguardo, è in atto un tentativo di dissuasione nei confronti  delle squadre di giovani, che vengono reclutati dal titolare di un’agenzia, e che vengono pagati a contratto firmato riuscendo  a far intervenire agenti  dell’ispettorato del lavoro e della Guardia di Finanza» A tale riguardo ci auguriamo che prima possibile  le associazione dei consumatori   possano incontrare i rappresentanti  dell’associazione dei grossisti di energia, per chiedere l’inserimento di un albo dei venditori all’interno del ddl Concorrenza, testo che ha nell’abolizione del mercato a maggior tutela dell’energia (dal 2019)  uno dei punti più rilevanti.
Per ultimo, recentemente , qualche associazione di consumatori italiani  sta,  invece,  seguendo un altro approccio, quello di proporsi come mediatori tra fornitori di energia e consumatori, attraverso un comparatore di offerte e un sistema di gruppi di acquisto che prevede delle aste tra operatori. A memoria di Pietro VITELLI  responsabile di Comitato Difesa Consumatori, i risultati , delle aste , fatte fino ad oggi,  hanno visto un risparmio ad esclusivo appannaggio dei fornitori operanti solo ed esclusivamente del nord Italia escludendo dalla possibilità di beneficiare degli sconti i cittadini consumatori-utenti   del centro e del meridione .


prof. Pietro VITELLI
Comitato Difesa Consumatori
Web : sito web:https://comitatodifesaconsumatori.wordpress.com/
Mobile : 339.5006069

giovedì 21 settembre 2017

Voli cancellati Ryanair, come fare: i consigli del Comitato Difesa Consumatori

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

COMUNICATO STAMPA

Voli cancellati Ryanair, come fare: i consigli del Comitato Difesa Consumatori

In questi giorni la compagnia aerea Ryanair lascerà a terra migliaia di passeggeri annunciando la cancellazione di circa 50 voli giornalieri e così sarà per le prossime sei settimane.
Trovare le informazioni sul proprio volo non è facile, fa sapere Pietro Vitelli, responsabile del Comitato Difesa Consumatorii consumatori.
La ben nota compagnia aerea con sede nella Repubblica Irlandese, che con le sue stranezze ha l’obbligo del risarcimento nei confronti dei consumatori in conformità del regolamento UE n.261/04 nonché, nelle ulteriori somme nel caso in cui i passeggeri abbiano subito dei danni consequenziali alla cancellazione e che possano essere provati.

Tanti passeggeri ci hanno rappresentato la difficoltà di collegamento al sito della compagnia di volo Ryanair, sottolineando la difficoltà nel reperire le informazioni sui ritardi e sulle cancellazione dei voli.

 Ecco cosa si può fare per chiedere il rimborso del biglietto da effettuarsi entro 7 giorni o, in alternativa ,un altro volo non appena possibile stabilendo una nuova data.

Il Regolamento prevede anche la possibilità di ottenere a un indennizzo in moneta corrente così previsto:
- 250 euro per voli inferiori a 1500 km;
- 400 euro per voli intra-Ue superiori a 1500 km e per le altre tratte comprese tra 1500 e 3500 km;
- 600 euro per voli extra-UE superiori a 3500 km.

Ma fate ben attenzione - prosegue Vitelli - il malcapitato viaggiatore deve farsi carico di inviare una lettera a Ryanair per la richiesta di indennizzo per cancellazione voli. E non finisce qui, la compagnia aerea può ridurre l’ammontare dell'indennizzo del 50% se la prenotazione su un volo alternativo comporta un ritardo all’arrivo di non più di 2, 3 o 4 ore , in funzione delle distanze chilometriche, che lo stesso viaggiatore deve percorrere, rispetto all’orario del volo originario.

Mentre invece , conclude Vitelli responsabile del Comitato Difesa Consumatori, non è previsto alcun indennizzo monetario nel caso in cui :
- il viaggiatore è stato informato della cancellazione almeno due settimane prima della partenza;
- il viaggiatore è stato informato della cancellazione nell’arco temporale tra le 2 settimane e i 7 giorni prima della partenza prevista ed allo stesso, è stato offerto un volo alternativo per consentire di partire non più di due ore prima dell'orario previsto e tale da raggiungere la destinazione finale in meno di 4 ore dopo l'orario d'arrivo previsto;
- il viaggiatore è stato informato della cancellazione meno di 7 giorni prima della partenza prevista e contestualmente viene offerto un volo alternativo in modo che il viaggiatore possa  partire non più di un'ora prima dell'orario previsto , raggiungendo la destinazione , in meno di 2 ore dopo l'orario d'arrivo previsto.

Viene consentito al passeggero l’opportunità di chiedere alla compagnia aerea anche il risarcimento dei danni subiti a causa della cancellazione del volo , ovviamente il soggetto danneggiato, dovrà provare la natura dei danni.

Piero Vitelli
Comitato Difesa Consumatori

martedì 12 settembre 2017

Come difendersi dalla truffe telefoniche: i consigli di Pietro Vitelli Comitato Difesa Consumatori

COMUNICATO STAMPA

Il numero di utenti vittima della cosiddetta “truffa del sì” sembra essere in crescita esponenziale fa sapere Pietro Vitelli responsabile del Comitato Difesa Consumatori, i nostri numeri telefonici a disposizione dei cittadini consumatori-utenti  della Calabria del Lazio e dell’Umbria sono continuamente gettonati per ricevere consigli su come uscire dalle grinfe dei gestori telefonici.
Infatti, prosegue Pietro Vitelli, a chi non èi capitato  di ricevere, su telefono fisso o telefono cellulare, 02 o prefisso 06 e chiedervi  a chi appartiene questo numero? Nella stragrande maggioranza dei casi la risposta è una: call center di telemarketing pronti chiamate da prefisso a proporvi la solita offerta irrinunciabile. Se così dovesse essere, fate attenzione a come rispondete: come si sente dire spesso in TV “quello che direte potrebbe essere usato contro di voi”. Non in tribunale, però, ma in fase di sottoscrizione di un nuovo contratto.
Ed è proprio in questo istante che l’ignaro cittadino deve fare attenzione alla truffa del sì.
Comitato Difesa Consumatori ascoltando  le  diverse testimonianze di utenti ignari  del trattamento loro riservato, avverte che capita spesso che in seguito alle chiamate di uno di questi call center ci si ritrovi con una richiesta di cambio di operatore, sia esso telefonico, energetico o gas. Il tutto, a detta degli utenti, non voluto né richiesto e che,  a loro dire, sarebbero rimasti vittima della cosiddetta truffa del sì ( ben altra cosa da non confondersi con l’altro sistema messo in campo da gestori  senza scrupoli consistente  nella metodica atta a  svuotare il credito telefonico), un fenomeno  in crescita causando non pochi problemi e disservizi a chi ne è vittima ed abbocca .

Entriamo ora nel dettaglio per vedere come funziona la truffa del sì.
Il funzionamento di questa truffa telefonica è piuttosto semplice affermano gli esperti del Comitato Difesa Consumatori, si  riceve una chiamata sia su linea fissa sia su telefono cellulare e che,  normalmente viene visualizzato sul display da un prefisso 02 o prefisso 06 (ma anche da un altro prefisso telefonico italiano) e l’operatore dall’altra parte ci chiede se siamo il signor “nome e cognome”. E’ proprio nel fornire la risposta a questa anomala richiesta, riferiscono coloro i quali ne sono rimasti vittime, se rispondete “Sì” a questa domanda, siete caduti nella loro trappola: tramite un abile lavoro di montaggio audio, quel “Sì” viene aggiunto a domande mai ricevute in una conversazione mai avvenuta. E, anche se chiederete la registrazione della chiamata, ricevereste un file poco comprensibile e di fatto inutilizzabile. Insomma, avendo confermato il proprio nome e cognome ci si ritrova con un nuovo contratto sottoscritto.

Ecco il consiglio di Pietro Vitelli  su come comportarsi nel rispondere ai call center per non cadere nella truffa:

Se avete  attivato il servizio per il riconoscimento dei numeri telefonici  potete già sapere o  immaginare  chi vi sta cercando. A quel punto potete decidere di  rispondere o di non rispondere ed, eventualmente, preparare mentalmente  le risposte che non prevedano un “sì”. Se,  conclude Pietro Vitelli , vi dovessero chiedere “Siete voi il signor nome cognome”, la risposta è “Sono io”; in caso vi chiedessero “Voi avete già un contratto di fornitura per…” bisogna rispondere,  “Ho stipulato da tempo  un contratto con…” nel caso continuassero la loro conversazione  con “Le posso descrivere la nostra proposta” bisogna seccamente replicare  , con un “Faccia pure”  o  “No grazie”  e se dovessero insistere esasperandovi, usate le terminologie…… (scusate il consiglio ma dato i tantissimi casi registrati e discusse con persone anziane che mortificati dell’accaduto singhiozzano per telefono )………… poco urbane”………. .

prof. Pietro VITELLI
Comitato Difesa Consumatori
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Mobile : 339.5006069


martedì 13 giugno 2017

Comitato Difesa Consumatori presente al concerto “Con il cuore, nel nome di Francesco”

Ogni anno a metà giugno, la Rai dedica una prima serata ad Assisi e alla solidarietà. Dalla Piazza Inferiore della Basilica di San Francesco di Assisi, si svolge “Con il Cuore, nel nome di Francesco”, un concerto di raccolta fondi per le missioni francescane nel mondo e a favore delle popolazioni in difficoltà.

Da molte edizioni a condurre la serata è Carlo Conti, popolare conduttore della Rai e recente protagonista di un Festival della Canzone Italiana di Sanremo da record. 

Quest’anno - dichiara  il prof. Pietro Vitelli responsabile del  Comitato Difesa Consumatori -abbiamo voluto essere presenti all’evento con lo spirito di solidarietà che contraddistingue il nostro sodalizio per aiutare, sostenere e ridare un sorriso a chi soffre “Nel Nome del Cuore”.


lunedì 15 maggio 2017

Vaccini: da Pietro Vitelli (CDC) lettera di contributo all'iniziativa del ministro della Salute Lorenzin

Riceviamo e pubblichiamo la lettera contributo al ministro Lorenzin del CDC:

Pre.mo Ministro,
un Vostro predecessore ,nonché nostro conterraneo ossia Giacomo Mancini. già Ministro della Sanità, si trovò in una analoga situazione in cui Voi in questo periodo state vivendo.
Ebbene , da grande politico lungimirante ed autorevole, avviò sul territorio nazionale una campagna vaccinale obbligatori contro la poliomelite con risultati altamente positivi di eradicazione della terribile malattia che colpiva le popolazioni italiane di tutti i ceti sociali.
Comitato Difesa Consumatori, quale associazione portatrice di interessi diffusi, vuole esprime la propria opinione che di seguito riportiamo, redatta con la consulenza di un Nostro esperto dr. Pietro Russo, sottoponendola all’attenzione della S.V. anche per il tramite dei media
LA PAURA DEI VACCINI: COSA FARE?
La percentuale della copertura vaccinale si è ridotta negli ultimi anni, anche se, per fortuna, rimane  abbastanza alta.  Purtroppo però, a destare una certa preoccupazione sono la cattiva informazione e le crociate antivaccini, alle quali assistiamo quotidianamente e  che spingono molti genitori a non vaccinare i propri figli.
Se questa tendenza si protraesse nel tempo   rischierebbe di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo, infatti la riduzione della percentuale della copertura vaccinale sotto una certa soglia comporterebbe una perdita  della protezione di tutta la popolazione, con il rischio che si potrebbero  instaurare  delle epidemie importanti  di malattie che, oltretutto, essendo scomparse ormai da tempo,  potrebbero non essere facilmente riconosciute nell’immediatezza  e quindi non essere  trattate in tempo utile.
Una copertura al di sotto del 90- 95% non riuscirebbe a  garantire quella che si chiama l’“immunità di gregge” , utile  per proteggere chi  non può vaccinarsi, per vari motivi.
 In Italia, si è scelto di rendere obbligatori solo i vaccini per  la poliomielite, il  tetano, la  difterite e  l’epatite B, che rappresentano delle malattie con un  rischio di morte e di invalidità molto alto. Ma, ogni Paese fa scelte diverse.
La suddivisione delle vaccinazioni in obbligatorie e “fortemente” raccomandate, non ha, a nostro avviso, però alcun senso,  e ritengo che dover ricorrere  a leggi che le impongono sia una sconfitta per tutta la comunità scientifica e soprattutto per i divulgatori scientifici, in quanto risulta del tutto evidente che se c’è una resistenza all’uso dei vaccini,  significa che essi  non hanno svolto un buon lavoro di informazione.
I bambini non devono essere vaccinati perché c’è l’obbligo di legge ma perché  è un loro diritto essere protetti da malattie potenzialmente mortali.
Se è vero che i vaccini, come  ogni farmaco, non siano privi di possibili  effetti collaterali,  si può affermare che la loro sicurezza  è stata ampiamente documentata.
Tra le tante accuse che vengono mosse  ai vaccini c’è quella inerente alla presenza in essi di  sostanze contaminanti. Già da anni, è stato eliminato il mercurio, e si sta cercando di eliminare una sostanza adiuvante, cioè che aumenta l’efficacia del vaccino, a base di alluminio, sebbene non vi siano prove che possa causare effetti collaterali.
Una contestazione  viene mossa  da tempo al vaccino esavalente, che è somministrato nei primi mesi di vita. In questo caso, viene criticato il fatto che nel vaccino esavalente ci siano oltre ai 4 vaccini obbligatori, anche 2 raccomandati (l’anti-pertosse e l’anti-Haemophilus influenzae di tipo B), e che non sia possibile trovare le dosi per i singoli vaccini, perché le case farmaceutiche hanno deciso di non produrle più.
Ma, quello che più di ogni altro ha rappresentato e che, purtroppo, rappresenta ancora un elemento che suscita un certo timore nei genitori, che devono  sottoporre i figli ad alcuni vaccini, non obbligatori, ma raccomandati, come quello  trivalente (morbillo, rosolia e parotite), è la correlazione che  viene posta tra questi vaccini e l’autismo. Questa correlazione venne riportata, per la prima volta, in un lavoro, apparso su Lancet  nel 1998,  da un medico inglese, tale Andrew Wakefield, radiato dall’albo dei medici, dopo che il suo articolo fu ampiamente smentito da una serie di studi, e ritirato dalla rivista scientifica.
Dopo l’approvazione del nuovo piano nazionale vaccinale, che prevede delle nuove vaccinazioni, inserite nei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea), è  necessaria ora una regolamentazione che garantisca l’uniformità dell'offerta vaccinale su tutto il territorio.
Anche l’istituzione di  un'anagrafe vaccinale nazionale,  proposta di recente dalle Regioni al ministro della Salute, dalla quale risultino tutti i bambini e gli adulti che sono stati vaccinati, quelli che non lo sono, e le eventuali conseguenze che ha prodotto il vaccino, potrebbe essere uno strumento utile per avere un quadro epidemiologico completo.
Vaccinarsi ha un valore etico, in quanto rappresenta un atto di piena responsabilità nei confronti di alcune fasce di popolazioni più deboli, come i bambini, gli anziani e le persone immunodepresse, soprattutto se frequentano luoghi chiusi e promiscui, come le scuole.
Vaccinarsi è dunque da ritenere, da una parte, un diritto, dall’altra un dovere.
Nonostante abbiano salvato milioni di vite, oggi i vaccini  incutono timore. Essi sono, innanzitutto, vittime della cattiva informazione, che determina diffidenza nei loro confronti, ma anche vittime del loro stesso  successo. Infatti, non vedere più alcune gravi malattie, ci fa sentire distanti dal problema, e a sottovalutarle.
Ma, sono, soprattutto vittime di una mancanza di una vera “operazione  trasparenza”, sia sul piano scientifico che su quello del rapporto tra aziende sanitarie e case produttrici.
Nel primo caso, tale trasparenza può essere garantita dando maggiori informazione sulla farmacovigilanza ed in particolare su tutte le reazioni avverse segnalate, e facendo fornire dagli esperti, in programmi dedicati, tutte le risposte agli eventuali dubbi, a volte, anche legittimi, che possono presentarsi su singole questioni, che risultano controverse o percepite come tali. Attaccare chi pone delle osservazioni, senza dare risposte chiarificatrici, significherebbe dare forza ai detrattori dei vaccini, rischiando la messa in discussione del loro valore in generale, e questo francamente sarebbe davvero pericoloso. Nel secondo caso, sgombrando il campo dai dubbi su possibili condizionamenti e pressioni delle case produttrici dei vaccini, sulle aziende sanitarie, pubblicando in rete le operazioni di acquisto. Solo così non verrà prestato  il fianco a coloro che utilizzano le ipotetiche manovre e gli  interessi occulti, per dare forza alla loro campagna contro i vaccini, che condiziona negativamente l’opinione pubblica sulla loro utilità e quindi sul loro utilizzo.
Tenendo presente, comunque, che per ottenere la fiducia della gente non è necessario indignarsi per le osservazioni ed i dubbi, a volte anche legittimi, sollevati da qualcuno,  quanto piuttosto dimostrare la propria credibilità.
Certi di aver fornito un contributo.


prof. Pietro VITELLI
Comitato Difesa Consumatori
Web : sito web:https://comitatodifesaconsumatori.wordpress.com/

martedì 9 maggio 2017

Festa dell’Europa, intervento del Comitato Difesa Consumatori

Riceviamo e volentieri pubblichiamo...

Comunicato Stampa
9 maggio festa dell’Europa: Vitelli C.D.C. la U.E.  deve stare piu vicina ai  consumatori

Robert Schuman  67 anni fa, il 9 maggio 1950, pronunciò la famosa dichiarazione che gettò le fondamenta per la creazione dell’Unione Europea. Contemporaneamente  in quel periodo, sorsero le prime organizzazioni di consumatori  in Europa. Intanto, ricorda Pietro Vitelli responsabile del Comitato Difesa Consumatori, si stava sviluppando nella U.E,  una nuova economia di mercato, dinamica e foriera di numerose opportunità per le imprese e i consumatori e  che, dinanzi a queste nuove possibilità di scelta, occorreva fornire  consigli  liberi da qualsiasi condizionamento come ad esempio  “ la scelta del migliore apparecchio refrigerante o la lavatrice tecnicamente più avanzata ecc”.

 Occorreva fornire, prosegue Vitelli,  la conoscenza per una giusta indicazione ai consumatori, indicando loro, il migliore prodotto o il migliore servizio sia da quelli resi dai privati (industria ed altro) e sia dei servizi resi dalla Pubblica Amministrazione  nonché  la necessaria protezione contro le pratiche commerciali illecite che giorno per giorno si presentavano iniziando ad affermarsi con sempre maggiore intensità a mano a mano che l’Europa allargava i propri   confini.

Non sempre ricorda Pietro Vitelli, le  regole europee  risultavano essere  rigorose  tali da assicurare  dal campo ( ovvero dalla produzione)  alla tavola il rispetto di condizioni di igiene e sicurezza. E che,  solo dopo numerose battaglie , condotte  dalle associazioni dei consumatori, è stato creato   un sistema di allerta a livello europeo,  dove gli alimenti  pericolosi sono   ritirati dal mercato. E cosa molto determinante per i consumatori è  l’obbligatorietà di etichettatura che  permette ai “soggetti portatori di interesse collettivo” di conoscere esattamente cosa è contenuto nel cibo e di scegliere l’opzione loro , più salutare.

Ciò vale anche per i regolamenti europei necessitanti  a garantire che : giocattoli, asciugacapelli e abbigliamento per bambini  ed altro, posti in vendita nei negozi Europei  rispettino gli standard di sicurezza previsti dalla legislazione,  indipendentemente da dove sono stati prodotti  Insomma, un sistema di allarme rapido tra Paesi europei con lo scopo di  prevedere che i prodotti a rischio siano tempestivamente ritirati dal mercato.


Importantissimi settori come quello del mercato “ on line” o della “telefonia” per i quali   i consumatori  europei godono, beneficiando di  una maggiore protezione  fin dal momento in cui  acquistano  tali prodotti avendo la consapevolezza  di beneficiare  di  standard di sanità e sicurezza ambientale,  e soprattutto, di poter contare su aspetti attinenti   alti livelli di privacy se sono, o saranno , a breve finalmente liberi dai costi del roaming  proprio perché le istituzioni europee lo hanno reso praticabile.

Brexit, crisi politiche  nonchè crescente distanza tra i cittadini europei e i loro leader, conclude Pietro Vitelli responsabile di Comitato Difesa Consumatori,   tutti fattori concomitanti che  hanno colpito duramente l’Unione Europea, fa si che  la commemorazione di quest’anno  non possa che  essere momento di celebrazione solo formale auspicando una vicinanza della classe politica alle esigenze dei consumatori.



martedì 28 marzo 2017

Comitato Difesa Consumatori, incontro al Ministero della Salute

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

COMUNICATO STAMPA
Accolte le istanze del Comitato Difesa Consumatori incontro  al Ministero della Salute per fare il punto su “imballaggi  destinati  agli alimenti “
25 marzo 2017
Una delegazione  del Comitato Difesa Consumatori è stata ricevuta  a Roma presso il Ministero della Salute dal Direttore Generale per la Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione giovedì scorso 23 marzo alle ore 13  per fare il punto  su quanto già segnalato dal Comitato stesso  a mezzo degli organi della stampa calabrese  ed in particolare modo sulla  urgente  richiesta di tutela  da porre sull’uso dei cartoni con cui vengono a contatto i cibi di asporto come i contenitori delle pizze  dei panini hamburger e pop corn.
 Pietro Vitelli del Comitato Difesa Consumatori ha evidenziato al Direttore Generale del Ministero della Salute dr. Giuseppe Ruocco,  quest’ultimo ovviamente,  consapevole  del danno  che provocano  i  Pfas  che , altro non sono che  sostanze fluorurate  usate per rendere impermeabili al grasso e all’acqua gli imballaggi per alimenti.
Su questa problematica si è discusso   nella sede Ministeriale  e, l’attenzione delle parti ,  (consumatori-utenti ed Istituzioni Pubbliche)  è inevitabilmente  ricaduta sul da farsi urgentemente ponendo  maggiore  attenzione alla filiera dei controlli preventivi che a tutt’oggi sono  di competenza delle AA.SS. destinatari ad eseguire  le  campionature  di legge dei contenitori stessi e  successivi controlli di laboratorio per la verifica del rispetto delle sostanze ammesse per legge.
Tutto sommato conclude Pietro Vitelli Un incontro positivo durato meno di un’ora, al termine del quale il Direttore Generale del Ministero della Salute ha riferito che farà un approfondimento di indagine e che porterà le istanze all’attenzione delle istituzioni europee e comunitarie, concordando una politica di costante e continui scambi di informazioni  con la sede regionale calabrese del Comitato Difesa Consumatori.



martedì 21 marzo 2017

Delegazione calabrese del Comitato Difesa Consumatori al ministero della Salute

Una rappresentanza del Comitato Difesa Consumatori si recherà al ministero della Salute, giovedì 23 marzo. 

L'associazione è stata convocata per fare il punto sulla problematica attinente i danni provocati dai contenitori per alimenti.

La delegazione calabrese del Comitato Difesa Consumatori sarà composta da Pietro vitelli e dalla professoressa Maria Rosa Siepe.



lunedì 6 marzo 2017

Il Comitato Difesa Consumatori lancia l'allarme su alcuni tipi di imballaggi alimentari

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa del CDC di Cosenza

COMUNICATO STAMPA del 4 marzo 2017
Imballaggi destinati agli alimenti e pizzerie: sostanze tossiche su ambiente e salute dei consumatori


Comitato Difesa Consumatori lettera al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e informativa all’Assessorato Calabrese

Comitato Difesa Consumatori fa sapere che si chiamano Pfas e altro non sono che sostanze fluorurate usate per rendere impermeabili al grasso e all’acqua gli imballaggi per alimenti. Dal contenitore dell’hamburger ai cartoni della pizza. La notizia, lanciata dall’’autorità per la sicurezza alimentare in Danimarca ha posto limiti stringenti, ma, prosegue Pietro Vitelli nel resto d’Europa ed anche in Italia , li ingeriamo senza regole, perché sono ovunque.

I test di laboratorio che un’associazione indipendente di consumatori nazionali ha portato avanti con altre quattro associazioni indipendenti europee, Danish Consumer Council (Danimarca), DECO (Portogallo), OCU (Spagna) e Test-Achats (Belgio) hanno documentato la presenza delle citate sostanze indesiderate nei contenitori alimentari utilizzati nei locali dove si producono alimenti di asporto e pizzerie.

La fonte consultata dal Comitato Difesa Consumatori (Altroconsumo) afferma che dalle analisi in laboratorio di 65 campioni di imballaggi alimentari - 13 di provenienza italiana - risulta che:

o        i composti fluorurati sono intenzionalmente usati per il trattamento delle superfici degli imballaggi in carta e cartone;
o        il tenore in fluoro organico eccede in 63 campioni su 65 il valore limite raccomandato dall’Autorità Danese per la sicurezza alimentare, all’avanguardia sulla tutela della salute dei consumatori;
o        rinvenute sostanze tossiche in metà dei campioni esaminati; alcune di queste sono nell’Elenco europeo delle sostanze estremamente problematiche (Substances of Very High Concern), come il PFOA, composto chimico che riduce la fertilità e danneggia il feto. 

Infatti il 6 ottobre 2016 il Parlamento Europeo ha inteso adottare un’apposita “risoluzione” affinché venga applicato il Regolamento (CE) 1935/2004 per i materiali e gli oggetti destinati al contatto con gli alimenti. Ponendo come priorità alle nazioni componenti la U.E. la urgente la necessità di intervenire, anche nei processi e nelle filiere produttive industriali in quanto, esistono già in commercio imballaggi alternativi più sicuri, che potrebbero essere adottati nei singoli territori.
La urgente richiesta di tutela della salute anche dei consumatori calabresi ha fatto sì che il Comitato Difesa Consumatori abbia inviato una lettera al Ministro della Salute e al suo Direttore Generale preposto alla tutela e salvaguardia della sicurezza alimentare. Sono stati portati a conoscenza della problematica anche l’Assessore alla Sanità della Regione Calabria e all’apposita Unità Operativa di Tutela dei Consumatori, afferente all’assessore alle Attività Produttive, Carmen Barbalace
Comitato Difesa Consumatori
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martedì 7 febbraio 2017

Comitato Difesa Consumatori “testimonial” al 59^ Carnevale di Castrovillari


Supportati dalla passione e dall’amore che caratterizza la comunità di Castrovillari, ridente cittadina ai piedi del monte Pollino, il presidente della Pro-Loco Eugenio Iannelli ed il direttore artistico Gerardo Bonifati anche quest’anno 2017, hanno organizzatola 59^ Edizione del Carnevale dal 18 al 28 di Febbraio. Dieci giorni, prosegue il prof. Pietro VITELLI del Comitato Difesa Consumatori, da vivere con allegria e spensieratezza coniugando maschere e folklore, binomio vincente che da ben 59 anni annovera il Carnevale di Castrovillari tra i 10 più importanti del meridione, tanto che il Touring Club, lo ha inserito tra i carnevali più belli d’Italia.
Le radici più lontane si possono far risalire probabilmente alla prima metà del '600 allorquando venne diffusa la storia di Organtino (farsa dialettale di Cesare Quintana) proprio in occasione dei "riti" carnascialeschi rappresentata presso il Comune di Castrovillari nel febbraio del 1635.
Infatti, prosegue Pietro Vitelli, la prima edizione del Carnevale di Castrovillari risale al 1959, in quell' anno in realtà non si ufficializza altro che una tradizione di festeggiamenti e sberleffi consolidata da secoli e che va sotto il nome di: " I mmasckarate ". Promotore dell' iniziativa fu verso la fine degli anni '50 ( 1959 ) il professore Vittorio Vigiano. E proprio dal lontano 1959chela manifestazione si è ripetuta riscontrando grande successo anche oltre i confini nazionali.
Proprio per la storica tradizione popolare che caratterizza il Carnevale di Castrovillari, il Comitato Difesa Consumatori, ha offerto la propria disponibilità, quale “testimonial” con gli organizzatori in quanto è una festa a forte radicamento popolare nonché di antiche origini.
Il programma del Carnevale di Castrovillari 2017 quest’anno vedrà nel focus di approfondimento; protagonista in tutte le sue sfaccettature la “Puglia” . Tante sono, continua Vitelli, le varie manifestazioni collaterali che negli anni si sono aggiunte all’evento, tanto da dedicargli 10 giorni e, aprendo con la tradizionale incoronazione di “Re Carnevale” a seguire , con il concorso delle “Serenate tradizionali”, che si tengono il giovedì Grasso e che riprendono l’antico rituale carnascialesco castrovillarese delle “Mascherate”; la “Parata della Gioia” sfilata e iniziative dedicata ai bambini;
Il “Premio Carnevale” che viene assegnato ogni anno a personalità calabresi, operanti nel mondo della cultura, della politica, dell’arte, dell’enogastronomia ,che con il loro operato rendono onore e portano alla ribalta la loro terra di origine, premio realizzato, dal noto orafo Gerardo Sacco;
Il Focus sulle regioni italiane iniziative di approfondimento culturale grazie a convegni , concorsi mostre fotografiche di pitture e rassegne letterarie sulle regioni d’Italia;
il Festival edil gran Galà del Folklore rassegna internazionale di gruppi folklorici ed infine i vari concorsi e le sfilate di domenica e di martedì grasso dedicate ai numerosi gruppi mascherati partecipanti.







mercoledì 1 febbraio 2017

Nubifragio in Calabria nel 2009 e ritardo negli indennizzi: intervento radiofonico di Piero Vitelli

Calamità naturali anche in Calabria e ritardi nell’erogazione degli indennizzi dopo il nubifragio che, nel 2009, ha colpito la regione. Piero Vitelli, del Comitato Difesa Consumatori, ne parla alla radio e lancia un appello al presidente Mario Oliverio. La domanda è “che fine hanno fatto i finanziamenti?”.

Qui il link con l’intervento di Vitelli ai microfoni di Rlb Radioattiva di Cosenza:

Qui il comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale del Comitato Difesa Consumatori: