lunedì 12 settembre 2016

Pietro Vitelli (Altroconsumo): “Basta antibiotici nel piatto”

“L’antibioticoresistenza è un problema di salute pubblica prosegue di dimensioni globali, che passa per la tavola dei consumatori”. Lo sostiene Pietro Vitelli di Altroconsumo. L’associazione aderisce alla campagna “Basta antibiotici nel piatto” di Consumer International, che unisce le organizzazioni dei consumatori di tutto il mondo, invitando i consumatori a sollecitare produttori e distributori via mail.

“L’inchiesta di Altroconsumo – continua Vitelli - ha fotografato il livello di salubrità della carne di pollo in distribuzione al consumatore in 20 punti vendita di Roma e altrettanti di Milano. I risultati ottenuti permettono di determinare il livello di resistenza attuale dei microrganismi agli antibiotici e di stimarne la resistenza in futuro, se non dovessero essere presi dei provvedimenti: il 19% dei batteri trovati è resistente alla Cefepime, antibiotico usato per curare le infezioni delle vie respiratorie e del tratto urinario. In futuro la resistenza potrebbe arrivare al 96%. I rischi e le conseguenze: se non si maneggia con cura e non si cuoce in modo adeguato la carne contaminata, i microrganismi resistenti potrebbero trasferire la loro forza ad altri batteri nel nostro organismo - magari più pericolosi - contro cui l’antibiotico potrebbe non essere più efficace”.

“Questa è l’antibioticoresistenza: l’uso eccessivo di questi medicinali negli allevamenti, unito al sovrautilizzo degli antibiotici anche quando il medico curante non ne prescriva l’assunzione, fa sì che i batteri si fortifichino imparando a sopravvivere. Una resistenza che, a catena, si può trasferire ad altri batteri con il rischio che gli antibiotici, farmaci essenziali per la cura delle infezioni, perdano efficacia”, continua Vitelli. “Problema strutturale del settore, non solo italiano: i risultati di un’analoga indagine svolta in Portogallo segnala l’85% dei campioni positivi al test dell’E.coli, in Spagna l’83%, in Belgio, il 76%”.

“Tutti i consumatori - conclude Pietro Vitelli - possono partecipare alla campagna, inviando una mail - già compilata con le richieste - ad allevatori e distributori. Sensibilizzare tutti sul tema di salute pubblica, contribuendo all’invio massiccio delle mail ai diretti responsabili, contribuirà a far cambiare le cose”.



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