giovedì 19 febbraio 2009

Un corto su Losardo

di Clelia Rovale

Nell’ambito della II° edizione della manifestazione “Vetrina Film Cetraro”, patrocinata dal Comune di Cetraro, dall’Amministrazione provinciale di Cosenza, dal Pon Sicurezza e dalla Commissione “Albatros”, svoltasi, nei giorni scorsi, presso il Teatro comunale di Cetraro, è stato presentato il cortometraggio “Non vivere in silenzio”, dedicato alla memoria di Giovanni Losardo, un lavoro, caratterizzato dal montaggio della Dgm Informatica, dalla colonna sonora di Stefano Occhiuzzi (giovane e promettente cantautore di Cetraro, che da anni vive e lavora a Bologna) e Carlo Grillo e presentato con la voce fuori campo dell’attore Antonio Fulfaro, che è stato realizzato da Gaetano Bencivinni, Daniele Maltese e Francesca Villani, che ne hanno curato la regia, e prodotto, in collaborazione con la Pro Loco “Civitas Citrarii”, dal Laboratorio sperimentale “Giovanni Losardo”, Tale associazione culturale, infatti, che è presieduta dallo stesso Gaetano Bencivinni e opera ormai da anni nella cittadina tirrenica, è intitolata proprio al militante e amministratore comunista cetrarese, nonché segretario capo della Procura della Repubblica di Paola, barbaramente ucciso dalla mafia il 21 giugno del 1980, perché ritenuto d’intralcio ai suoi disegni criminali e affaristici, ai quali si era opposto coraggiosamente e fermamente, e del quale, a tutt’oggi, almeno ufficialmente, non si conoscono gli assassini e i loro mandanti. La serata, coordinata da Francesca Villani, responsabile del settore Editoria e comunicazione del Laboratorio Losardo, ha registrato gli interventi del presidente della Pro Loco “Civitas Citrarii”, Ciro Visca, e del presidente del Pon Sicurezza, nonché sindaco di Cetraro, Giusepppe Aieta. Nel corso dell’iniziativa, inoltre, sono stati proiettati anche altri corti di animazione, che hanno suscitato grande interesse nel numeroso pubblico presente. Ma perché un video su Giovanni Losardo? “L’intento primario - ha spiegato il più giovane degli autori dello stesso, Daniele Maltese - è stato quello di mantenere vivo un ricordo e, soprattutto, riuscire a trasmettere ai giovani un modello positivo. È giusto, e viene da sé, che su persone di grande valore morale e umano, qual era Giovanni Losardo, non cali mai l’oblio. Spetta a chi resta farsi carico della trasmissione, ognuno con i mezzi che gli sono più usuali. Noi abbiamo cercato di fare proprio questo, diffondere, cioè, un messaggio che non fosse solo commemorativo, ma che avesse la forza e l’energia dell’esempio. C’è da dire, inoltre, che il cortometraggio è un mezzo che si presta alla trasmissione immediata e di agevole lettura, soprattutto presso i giovani e i giovanissimi. L’immagine è da sempre un canale privilegiato di comunicazione. Pertanto, speriamo di essere riusciti a raggiungere più cuori e menti possibili”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

COME E DOVE POSSO REPERIRE IL CORTO METRAGGIO???