Quella andata in scena ieri sera al Camp Nou di Barcellona non è stata una semplice partita di calcio. Così come il Barça de futbòl non è solo una squadra di calcio. Ieri sera al Camp Nou è andato in scena il trionfo del popolo catalano contro il potere madridista. martedì 30 novembre 2010
Vittoria del Barça de futbòl, trionfo di un popolo
Quella andata in scena ieri sera al Camp Nou di Barcellona non è stata una semplice partita di calcio. Così come il Barça de futbòl non è solo una squadra di calcio. Ieri sera al Camp Nou è andato in scena il trionfo del popolo catalano contro il potere madridista. Wikileaks, ecco le vere vittime di Assange

La riflessione più interessante nel diluvio di commenti post wikileaks l’ha fatta Giulietto Chiesa (nella foto) a Radio 24. Il ragionamento, in estrema sintesi, è questo: la cosa che emerge con grande forza da una primissima lettura dei file diffusi dall’organizzazione guidata da Julian Assange, è il livello delle analisi di scenario che i funzionari delle ambasciate di mezzo mondo mandano periodicamente ai propri governi: scadente, quantomeno.
Certo non si può giudicare la diplomazia mondiale dagli spifferi di questi giorni, ma di sicuro non fa piacere sapere che i capi di stato di mezzo mondo perdano il loro tempo a leggere giudizi del tutto personali, sostanzialmente inutili, su questo o quell’uomo di governo. Sapere che uno è grassoccio, l’altro godereccio, quell’altro ancora vanitoso è così importante per decidere i destini del pianeta?
Insomma, a uscire a pezzi dal diluvio wikileaks non sono i governi – gran parte delle rivelazioni sono cose già note o deduzioni semplici per chi si tiene un minimo informato – ma i funzionari delle ambasciate.
Possibile che il livello delle analisi che fanno sia così basso?
martedì 23 novembre 2010
Giornate calabresi di formazione allo sviluppo e alla democrazia. Scienze politiche e socio-criminologiche
domenica 21 novembre 2010
Riposizionato il Cristo sofferente
Ad 8 anni dalla sua rimozione da Piazza del Popolo, il Cristo sofferente è stato riposizionato nei giardini dei Licei Silvio Lo Piano di Cetraro.
La statua sacra, scolpita negli anni Ottanta dall’artista cetrarese Marcello Ciampa, dedicata alla memoria di Giovanni Losardo, assassinato dalla mafia il 21 giugno dell’Ottanta, è stata elevata a simbolo antimafioso dal consiglio comunale con atto deliberativo votato all’unanimità nel luglio 2006.
Dal settembre 2002, allorché è stata rimossa da Piazza del Popolo dove svettava da oltre 20 anni, la statua è rimasta chiusa in un magazzino del Comune di Cetraro in attesa di essere restaurata e riposizionata.
Nell’arco di questi anni intorno al Cristo sofferente si era creata una sorta di petizione popolare con la raccolta di oltre 1500 firme per restituire agli antichi splendori una scultura di indubbio pregio artistico, ma soprattutto di grande valore simbolico.
Qualche anno fa con un primo finanziamento dell’assessore provinciale alla cultura dell’epoca Stefania Covello è stato possibile restaurare la statua, che tuttavia ha atteso ancora qualche altro anno prima del suo riposizionamento definitivo.
L’interessamento diretto del presidente dell’amministrazione provinciale di Cosenza Gerardo Mario Oliverio ha consentito di trovare una soluzione all’interno del piano di ristrutturazione dei giardini dei Licei dove appunto il Cristo è stato posizionato in modo orizzontale per ragioni logistiche.
Evenienza questa che ha conferito un ulteriore fascino artistico alla statua sacra di cui si è parlato a lungo nel corso degli ultimi 8 anni.
Il primo cittadino Giuseppe Aieta, particolarmente impegnato nel perseguire l’obiettivo di riposizionare la scultura sacra, ha preannunciato che a breve si procederà alla inaugurazione del Cristo sofferente con tutti gli onori che una cerimonia di questo tipo richiede.
Dovrebbero essere presenti all’iniziativa il presidente dell’amministrazione provinciale di Cosenza Gerardo Mario Oliverio e il Prefetto di Cosenza Antonio Reppucci.