“A fronte di questo nutrito numero di pessimisti presenti
anche nella nostra regione - prosegue Vitelli - solo un quarto del campione
intervistato è ottimista, mentre ben un terzo è indifferente rispetto al
futuro”.
L’indice che descrive le speranze nel futuro dei
risparmiatori italiani è sceso a un livello di 87,7 (in area di pessimismo) da
quota 100 (assoluta incertezza) in cui si trovava a settembre.
“È da oltre tre anni che l’indice non riesce a infilare
almeno tre due trimestri di fila stabilmente sopra quota 100, in area di ottimismo”,
spiega Vitelli. “Tutto ciò è segno che la crisi economica non risparmia
nessuno, figuriamoci noi calabresi”.
In questo contesto è diminuita anche la voglia di investire
(oggi a 104,8 eravamo a 108 a
settembre) che conferma un trend discendente che dura sin dal 2002.
“La prospettiva che la Banca centrale americana smetta di
stampare moneta a costo zero e che le Borse si prendano una pausa di
riflessione dopo quest’anno - conclude Pietro Vitelli - è oramai percepita come
tangibile: l’indice che descrive la voglia di investire in azioni è sceso a
99,5 da 102. Questa crisi è ancora più accentuata sopratutto nelle regioni come
la nostra. Occorrerà, quindi, uscire definitivamente dai mercati e correre a
mettere la testa nella sabbia come gli struzzi? Noi di Altroconsumo non lo
crediamo. Se la Fed comunicherà le sue scelte in modo adeguato, le Borse
continueranno a restare positive”. Ovvio che sarà importante scegliere con cura
i titoli per chi investe nella borsa.
Nessun commento:
Posta un commento