I
consigli di Pietro Vitelli, Altroconsumo Regione Calabria
Si moltiplicano in rete
autentiche bufale sull'illegittimità del canone Rai. Ma si tratta di una tassa
che spetta a chiunque sia in possesso di un televisore o di un qualsiasi
apparecchio in grado di ricevere il segnale. Ecco in quali (pochi) casi è
possibile non pagarlo.
“Come ogni anno a gennaio - spiega
Pietro Vitelli, Responsabile Altroconsumo Regione Calabria - anche nel 2014 impazza
il tormentone sul canone Rai. Chi ne chiede l’abolizione, chi vorrebbe
caricarne l’importo sulla bolletta della luce, in modo da farlo pagare a tutti
gli italiani, chi, senza troppe remore, semplicemente non lo paga. Ma, al di là
delle discussioni, una cosa è certa: se possiedi un apparecchio televisivo devi
sborsare il denaro che serve a sostenere i canali della televisione pubblica
nazionale. In pratica, perché scatti l’obbligo del pagamento è sufficiente
possedere un qualsiasi dispositivo potenzialmente in grado di ricevere il
segnale dall’antenna tv”.
“A sostegno della causa per
boicottare il canone, in rete si moltiplicano notizie del tutto infondate su
provvedimenti volti a legittimare l’evasione”, prosegue Pietro Vitelli. “Secondo
alcune di queste, esisterebbe una sentenza della Corte europea dei diritti
umani che si sarebbe espressa sull’illegittimità della tassa. Mettiamoci l’anima
in pace perché, come ha precisato l’Agenzia delle entrate, si tratta di una
notizia falsa e priva di qualsiasi fondamento. Al contrario, con una decisione
del 2009, la Corte ha affermato la piena legittimità della sua riscossione.
Quindi, se possiedi un apparecchio adattabile o in grado di ricevere programmi
radiotelevisivi, sei tenuto al pagamento del Canone entro il 31 gennaio 2014” .
“Se in casa non si ha la tv,
ma solo la radio, il canone Rai non è dovuto”, aggiunge Vitelli. “Stessa cosa per
chi possiede solo un pc, un tablet o uno smartphone: paradossalmente, anche se
vengono utilizzati per vedere i canali Rai tramite internet non sono soggetti
alla tassa”.
“Nel caso di seconda casa, il
canone non raddoppia: l’abbonamento per l’abitazione principale consente di
possedere anche altri apparecchi, senza sovrapprezzi. È possibile chiedere l’annullamento
del canone se, ad esempio, ci si trasferisce in una casa di riposo: basta
indicare, nella comunicazione, i dati della casa di riposo e la data di inizio
della degenza”.
“L’esenzione – spiega Vitelli
– spetta a chi possiede questi tre requisiti: chi ha compiuto i 75 anni entro
il termine di pagamento del canone (31 gennaio 2014, in questo caso), convive
solamente con il coniuge e, conteggiando anche il reddito del coniuge, ha un
reddito annuo lordo non superiore a 6.713,98 euro.
“Nel corso del 2010 -
conclude Pietro Vitelli - la Rai aveva arbitrariamente sospeso le trasmissioni
di informazione pubblica. Noi abbiamo promosso una class action in difesa degli
abbonati Rai, che si sono visti, di fatto, negare il diritto all’informazione.
Dopo un travaglio burocratico di circa tre anni, la nostra class action è stata
respinta perché, sebbene sussistessero evidenti violazioni del contratto di
servizio, secondo il Tribunale e la Corte d’Appello di Roma, gli abbonati non
hanno alcun titolo per agire. Altroconsumo chiede a Governo e Parlamento di
sanare questo assurdo giuridico modificando il contratto di servizio Rai, in
modo che gli abbonati possano finalmente far valere i propri diritti in caso di
inadempienze”.
Sei un abbonato Rai e hai deciso di voler sfuggire
legalmente al pagamento del canone? La disdetta non è un’operazione semplice ed
è prevista solo in questi tre casi:
- Comunichi all’Agenzia delle
entrate (Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio territoriale di Torino 1
Sportello S.A.T. Casella postale 22 – 10121 Torino), tramite raccomandata a.r.,
il mancato possesso di apparecchi televisivi (in seguito a furto, rottamazione,
incendio...),
- Segnali la cessione degli
apparecchi in grado di ricevere il segnale televisivo, indicando le generalità
del nuovo proprietario,
- Richiedi all’Agenzia delle
entrate (Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio territoriale di Torino 1
Sportello S.A.T. Casella postale 22 – 10121 Torino) il suggellamento (chiusura
tramite appositi involucri) degli apparecchi, in modo da risultare
inutilizzabili. Questa operazione costa 5,16 euro per ogni apparecchio da
suggellare.
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