martedì 13 maggio 2008

Sud. Declino irreversibile o possibile rilancio ?

di Vincenzo Gallo

Ogni anno si spostano dalle regioni meridionali verso quelle del Centro-Nord circa 270 mila persone, di cui 120 mila in maniera permanente.
Secondo una ricerca Svimez è un dato vicino a quello dei primi anni Sessanta, quando a trasferirsi al Nord erano 295 mila persone l’anno.

E’ possibile invertire questa tendenza e cercare di favorire lo sviluppo delle imprese esistenti e la creazione di nuove imprese nelle regioni meridionali o il sud è destinato ad un declino e ad uno spopolamento irreversibile ?

Ai più pessimisti è opportuno ricordare che nel 2007 negli Stati Uniti, presso lo stabilimento Boeing di Seattle, è stato presentato alla stampa il primo esemplare del 787, l’aereo commerciale più innovativo mai realizzato, per l’uso intenso di materiale composito, che lo rende leggero e a basso consumo. E’ una grande scommessa tecnologica, ma l’aereo è già un caso di successo commerciale.

La partecipazione italiana al progetto è molto significativa, visto che Alenia Aeronautica partecipa al 26% ed ha investito massicce risorse economiche che la Regione Puglia è riuscita ad attrarre, per la realizzazione di uno stabilimento nel suo territorio. Si prevede che il programma porterà un fatturato in venti anni tra gli 11 e 18 miliardi di dollari..

Negli stabilimenti e nei centri di ricerca Alenia si gioca, pertanto, una partita che va oltre gli aspetti industriali del programma in questione, in quanto il successo del progetto dimostra che il Mezzogiorno ha grandi capacità ed energie e che esistono in questi territori le condizioni per un processo di reindustrializzazione.

D’altra parte è da sottolineare che la Fiat ha realizzato negli anni scorsi uno dei sui più importanti stabilimenti a Melfi, in Basilicata, mentre a Catania si è sviluppato un polo sulla microelettronica, che dà lavoro a 3.000 addetti.

In Calabria dopo il pacchetto Colombo, il piano telematico e la realizzazione del porto di Gioia Tauro non c’è stata una adeguata attenzione allo sviluppo produttivo e alla politiche finalizzate all’ attrazione di investimenti privati e si discute di nuovo quasi esclusivamente di infrastrutture: ponte sulle Stretto, nuove strade e autostrade ecc.
Opere pubbliche sicuramente importanti e necessarie, ma spesso non collegate ad un piano strategico finalizzato allo sviluppo imprenditoriale.

Mentre nelle nostre città l’attenzione non va oltre gli svincoli autostradali, le metropolitane leggere e soprattutto le aree residenziali, Barcellona ha presentato alla fiera mondiale sugli investimenti immobiliari, che si è tenuta di recente in Francia, un grande piano finalizzato all’attrazione degli investimenti e a favorire la localizzazione sul suo territorio di imprese innovative in specifiche aree attrezzate.

Sulla Costa del Sol in Spagna non è possibile fare il bagno nel mare, perché le acque provenienti dall’Oceano sono molto fredde e ci sono pochissimi centri storici sulle colline. Nonostante ciò gli alberghi sono pieni per 9 mesi all’anno e si è riusciti ad attrarre investitori da tutto il mondo, al contrario di ciò che è avvenuto in Calabria.

Il rincaro del prezzo del petrolio che ha superato i 120 dollari è sicuramente una minaccia, ma sta anche creando grandi opportunità. Le grandi aziende e i paesi proprietari dei giacimenti petroliferi sono alla ricerca di collocazione dei loro grandi profitti sui mercati internazionali, anche nell’area del Mediterraneo, ed effettuano investimenti di gran lunga superiori a quelli dell’intero POR Calabria 2007/2013.

Il progetto che il centro Ricerche Fiat e l’Università della Calabria hanno portato avanti sulla ginestra, con risultati molto positivi e due brevetti depositati dall’Università, che si è riusciti a far realizzare prevalentemente in Provincia di Cosenza in seguito all’iniziativa sperimentale “Investire nella Riviera dei Cedri”, è stato guardato spesso con scetticismo e distacco.

Ciò mentre altre regioni si contendono la presenza del Centro Ricerche Fiat, che vanta oltre 450 prodotti, processi e metodologie in sviluppo ed è leader nei progetti finanziati dall’Unione Europea, con 115 progetti vinti nel sesto programma quadro e oltre 300 collaborazioni con la piccola e media industria. Dispone di un patrimonio di 1.545 brevetti e 1.051 domande di brevetto (pendenti) ed ha sedi operative nelle città di Orbassano (Torino), Trento, Valenzano (Bari), Foggia e Catania.

E’ da sottolineare, inoltre, che la Ford ha di recente presentato il prototipo di una bioauto tecnologicamente avanzata, che sarà sul mercato già nel 2010. Punta sull’utilizzo di bioplastiche e di materiali naturali alternativi a quelli derivati dal petrolio. Tra l’altro fa largo uso del mais, che molte imprese industriali stanno abbandonando, in quanto è parte della catena alimentare (a differenza di piante come la ginestra). Il suo prezzo sta infatti crescendo vertiginosamente, con un impatto negativo non solo sul costo dei prodotti industriali, ma anche sui consumi nei paesi più poveri.

E’ evidente, pertanto, che in questo contesto anche il Sud e la Calabria hanno opportunità da cogliere, ma per individuarle è necessario partire dal presupposto che la globalizzazione comporta grandi rischi ma anche nuove ed impreviste possibilità di sviluppo.

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