di Marta Perrotta
Hanno storie diverse, strutture diverse, perfino nomi diversi. Ma un unico obiettivo: quello di trasmettere in positivo alle nuove generazioni l’esempio di Giannino Losardo, l’assessore comunista ucciso dalla mafia nel 1980. Quest’anno, per la prima volta nella storia cittadina, Cetraro ricorderà per ben due volte la figura di quell’uomo caduto a causa della sua inflessibilità di fronte alla prepotenza della malavita organizzata, con due distinte rassegne a premi che si richiamano esplicitamente alla sua memoria. La prima, che si terrà a Diamante il 29 maggio, è stata curata dal Laboratorio Sperimentale “Giovanni Losardo”; la seconda, che costituisce un atteso ritorno, è organizzata dal consiglio comunale cetrarese, che riprende dopo nove anni di black-out una tradizione inaugurata nel 1984 e interrotta nel 1999, dopo sette edizioni.
«In una zona arretrata come la nostra, le iniziative in memoria di Giannino Losardo sono sempre poche - ha commentato Gaetano Bencivinni, presidente del Laboratorio e artefice del premio “Losardo Laboratorio 2003” - Il nostro obiettivo è quello di trasmettere alle nuove generazioni il gusto per la bellezza della legalità. Le nostre iniziative sono volte a valorizzare il patrimonio culturale legato alla figura di Losardo. E naturalmente condividiamo tutto ciò che si inserisce in questo solco». La sua associazione, che ha una struttura territoriale che si estende da Diamante a Paola, fin dalla fondazione, avvenuta nel 2003, ha curato corsi di giornalismo, teatro, cinema, iniziative che hanno coinvolto ogni anno decine di giovani. Nell’ambito di questo lavoro, tanto per ricordarne una, il Laborario dato vita alla rassegna cinematografica “I Fiori d’ogni dove”, inserito nella giornata mondiale del cinema.
Bencivinni ci tiene a sottolineare la diversità e l’indipendenza dei premi che si svolgeranno quest’anno anche se, ha affermato «abbiamo messo a disposizione della commissione consiliare le nostre energie e la nostra esperienza per la migliore riuscita di quello che è un patrimonio storico di tutta la città, e il presidente del consiglio comunale Rudy Angilica, ce ne ha dato atto nel corso della prima manifestazione, tenutasi ad aprile presso i Licei». Poche lapidarie parole, invece, sulle polemiche che hanno preceduto la ripresa dei lavori per il Premio Nazionale Culturale “Losardo”. Non è mancato, infatti, chi ha appoggiato la reistituzione della commissione, deliberata dall’assise cittadina lo scorso mese di febbraio, con la presunta «necessità di dare uno stop alle carrellate di personaggi politici», con riferimento alle personalità che tra il 2005 e il 2007 hanno ricevuto la targa. «Chi cede alla tentazione di polemizzare su questi temi fa dell’oscurantismo – ha commentato il presidente del Laboratorio – Così non si fa che offuscare la memoria di Giannino Losardo».
( Gazzetta del Sud 25 maggio)
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