di Gaetano Bencivinni
Girovagare tra le bellezze artistiche della Riviera dei cedri. Scoprire il significato di luoghi, corrosi dal tarlo del tempo. Ascoltare i colori di tele, sfiorate dal magico suono di organi antichi. Tessere il senso di storie locali e di ataviche memorie, racchiuse nello scrigno dell’Arte in riviera.
L’architetto cetrarese Carlo Andreoli, studioso di arte locale, si aggira con la lanterna dell’appassionato ricercatore tra vicoli e sentieri di piccoli paesi del Tirreno cosentino ed illumina il patrimonio culturale, custodito nelle chiese, nei castelli, nelle torri, nei palazzi, nelle piazze, nei centri storici.
Paesi che si specchiano sul mare e s’aggrappano ai monti. Patrimonio artistico di pregio, spesso però ignorato persino dai residenti.
Storie di incontri fortuiti e fecondi di artisti e di scrittori con la terra dei cedri, baciata dal sole e dall’arte.
Una striscia serpentina che collega il Museo archeologico di Tortora con il centro storico di Fiume Freddo. Il Palazzo rinascimentale di Aieta con il Santuario di Paola, i Murales di Diamante con le chiese di Cetraro.
Una striscia di parchi, di fiumi, di leggende, di briganti, di culture e di linguaggi, che bisbigliano il palpito dell’Arte in riviera.
Andreoli ci offre un mosaico raffinato, una guida turistica di qualità, un vademecum prezioso per vacanzieri e per residenti distratti.
Un marketing culturale di prim’ordine, che punta i riflettori sui profumi di cedriere, che sussurrano il senso di messaggi segreti.
Abbiamo, ma non sappiamo.
Andreoli ci fornisce la chiave di accesso per scivolare leggeri sul tappeto dorato dell’Arte in riviera.
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