di Tiziana Ruffo
“Non più una visione in negativo dei parchi, dovremmo cominciare a realizzare la cultura del rispetto conservativo e promozionale dell’ambiente, e il parco valorizzerebbe le peculiarità della zona: dal ripascimento della flora e fauna all’impatto positivo che avrebbe sullo sviluppo del turismo”. La senatrice Antonella Bruno Ganeri, ex sindaco di Paola, rilancia l’idea del Parco Marino “Riviera dei cedri” e sottolinea la necessità di puntare sullo sviluppo sostenibile in grado di valorizzare le tante risorse ambientali di cui il territorio dispone: marchio d’area dovrebbero essere il cedro, il collegamento fluviale tra il Parco Marino e il Parco del Pollino. “Noi abbiamo un vantaggio - ha evidenziato la senatrice- una caratteristica che poche zone d’Italia hanno: la distanza relativamente breve tra il mare e la montagna, abbiamo un parco del Pollino e dei camminamenti fluviali che sono tra i più belli, collegare attraverso una via fluviale il parco dell’interno con il parco marino”. L’idea dello sviluppo non può basarsi unicamente sulla espansione edilizia “crescita e sviluppo legata al mattone” ma deve, secondo la Ganeri, invece, modificarsi profondamente pensando alla piena valorizzazione del significato dei luoghi e dei paesaggi in un’ottica di rilancio del turismo di qualità. Ma il parco è conciliabile con l’idea di una portualità diffusa? Secondo la senatrice potrebbe anche esservi un circuito virtuoso tra il Parco Marino “a condizione che i porti non compromettano le potenzialità ambientali del territorio e svolgano una funzione importante delle nuove vie del mare”. L’idea del parco, nata nel 2000, con l’obiettivo di legare echi letterari nostalgici ad una visione turistica e di proiezione verso il futuro, fu proposta dalla stessa Ganeri al Senato ed alla Camera da l’on. Mario Oliverio e venne condivisa, a suo tempo, dal governo che inserì nella finanziaria 2 milioni di euro finalizzati proprio alla riperimetrazione del parco. ( Gazzetta del Sud 4 gennaio 2008)
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