mercoledì 2 gennaio 2008

Occhio alla sovranità dello Stato

di Tiziana Ruffo

“Il problema dell’ordine pubblico costituisce una piaga del Tirreno cosentino che impedisce, ostacola il sano sviluppo e compromette una sana espansione produttiva. La Provincia non è uniforme nel suo sviluppo, in alcune zone del territorio si verificano sacche di microcriminalità che ogni tanto esplodono, in altre, viceversa, ci sono livelli accettabili di ordine e di sicurezza pubblica”. A parlare è il Prefetto di Cosenza, Pietro Lisi, nei giorni scorsi a S.Maria del Cedro per un incontro con il sindaco Francesco Maria Fazio e gli amministratori. Nel corso del colloquio, a cui ha partecipato anche il sindaco di Diamante, Ernesto Magorno, il Prefetto ha fatto il punto sullo stato dell’ordine pubblico nel Tirreno cosentino, riconoscendo che c’è una pericolosità legata alla microcriminalità e alle cosche rispetto a cui bisogna fare quadrato per consentire allo Stato di esercitare la sovranità nel Tirreno cosentino. Una riflessione su legalità e sviluppo, insomma, che porta a rafforzare i rapporti e la reciproca collaborazione fra Prefettura e Comuni: “I sindaci e il Prefetto devono stare intorno ad un tavolo per esercitare la sovranità dello Stato- ha sottolineato il Prefetto- e dare sicurezza ai cittadini garantendo il controllo del territorio”, obiettivo importante in una zona in cui la sovranità è a rischio per la presenza della criminalità organizzata che disincentiva ogni forma di investimento produttivo. ( Gazzetta del Sud 30.12.2007)

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