lunedì 29 ottobre 2007

Un miracolo in un piccolo centro del Sud

di Francesca Rennis

L’arte come luogo di incontro di culture diverse, di crescita umana e sociale, di apertura a prospettive diverse. Proprio come i nuovi linguaggi multimediali applicati alla cinematografia. Nella terza rassegna “I fiori di ogni dove” sboccia l’iniziativa interculturale e la valorizzazione di giovani talenti per come previsto dallo stesso titolo. Lo evidenzia Antonella Bruno Ganeri, senatrice e intellettuale di rilievo nel Tirreno cosentino, da sempre vicina alle iniziative del Laboratorio “G. Losardo”. Non potendo partecipare alla manifestazione che si terrà oggi pomeriggio presso la Colonia San Benedetto la senatrice vuole comunque rimarcare di aver “sempre apprezzato l’iniziativa per la novità assoluta che rappresenta nel nostro territorio proprio per il taglio multiculturale che interpreta meravigliosamente lo spirito dei tempi. E se a parole sosteniamo questo processo di dialogo, nei processi concreti invece non sempre si manifesta. Il Laboratorio lo fa utilizzando uno dei linguaggi più significativi di oggi che è quello del cinema. Anche se la giornata di oggi è dedicata al corto d’animazione e dunque settoriale, è degno di grande attenzione perché riscopre i giovani talenti”. E tra i giovani anche chi non ha potuto continuare a coltivare le proprie passioni artistiche nel settore multimediale perché la vita si è interrotta prematuramente come i figli della stessa senatrice e Simona Gesmundo alla quale è dedicata la rassegna. “La cosa che più mi ha colpito nel ricordare persone che non ci sono più – continua Bruno Ganeri – è stato il valore dato al ricordo. Un ricordo che si riempie di significato quando si scoprono tanti giovani talenti, tante potenzialità non solo italiane. In un piccolo centro del sud come Cetraro si opera un “miracolo”. Da qui proviene un segnale importante in un momento in cui la Calabria è additata in tutta Italia forse come il luogo più nefasto, di corruzione, violenza, mancanza di legalità. Questo segnale non è una piccola cosa. Magari ci fossero nella regione tante iniziative del genere. Ammortizzerebbero questa ondata di fango, un groviglio di immoralità che rischia di sommergerci tutti e che ci riempie di un mare di vergogna. E purtroppo a rimanere schiacciati – avverte preoccupata - sono i calabresi onesti che sono la maggioranza ma non riescono ad emergere”. In definitiva l’iniziativa, sostenuta dall’amministrazione provinciale e comunale “non è di facciata come dimostra la presenza di persone referenziate tra cui Giovanna Taviani, figlia di uno dei due famosi registi. Sono giovani talenti ai quali auguriamo di lavorare in un mondo migliore senza barriere. Un esempio di buona politica, intendendo per politica servizio culturale al territorio perché la politica se non è cultura né servizio è qualcosa che non ci appartiene”.( Provincia Cosentina 26 ottobre)

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