venerdì 9 novembre 2007

Il dono che ci ha fatto Simona del cinema d’animazione

di Matilde Tortora

Una giovane donna aveva visto nel giusto quando nel 2002 per la prima volta fu istituito e assegnato il Premio Oscar per il cinema d’animazione, Ella considerò questo evento come il risanamento di un’ingiustizia e il riconoscimento di una grandezza, quella appunto del cinema d’animazione, per tanti versi misconosciuto pur se, fin da subito ne era emersa la bellezza, la sua importanza, il suo fascino universale, tanto è vero che per il primo lungometraggio d’animazione, Biancaneve e i sette nani di Walt Disney, l’anno stesso della sua realizzazione, gli fu attribuito alla Mostra del Cinema di Venezia un Premio creato appositamente per questo capolavoro.
Questa giovane donna, Simona Gesmundo, che era una studiosa tra i primi e i pochissimi in Italia d’intelligenza artificiale applicata al cinema, gli esiti del cui lavoro avevano già acquistato fama europea, venuta tanto prematuramente a mancare nel 2005, ci ha lasciato una preziosa eredità che l’Associazione che porta il suo nome e il Laboratorio Giovanno Losardo di Cetraro presieduto dal Prof. Gaetano Bencivinni, con l’istituzione del Premio Simona Gesmundo Corti d’Animazione, ha non solo raccolto, ma anche fatta fruttificare in così pur breve tempo.
Quando infatti tre anni fa demmo avvìo alla rassegna di cinema Il Fiore di ogni dove, mai avremmo creduto che per davvero, in così breve tempo, grazie al Premio Simona Gesmundo Corti d’animazione, da ogni parte del mondo ci giungessero film di tale bellezza e spessore e in tale numero, che ci attestano quanto Ella avesse visto giusto e colto nel segno.
“E noi che la felicità la pensiamo in ascesa, ci accorgiamo oggi di una cosa felice che cade: l’attenzione” - sono versi del poeta Rilke tratti dalle Elegie Duinese che ci erano, fino a stasera, sempre stati difficili da comprendere e che solo in questo momento comprendiamo nel pieno del loro significato, perché quel che qui stasera si realizza, cioè gli esiti dell’attenzione costante, mirata che noi stiamo rivolgendo da tre anni a questa parte ai giovani autori dei film d’animazione più intensi, più nuovi, più significativi di varie parti del mondo, ci rende oggi felici; quel che il giovane Rilke sperimentò nel castello di Duino e che lo connetteva al mondo intero, noi dunque lo stiamo sperimentando qui a Cetraro, essendoci messi, grazie all’intuizione, all’operato in questo campo e alla passione di Simona, in connessione davvero col resto del mondo.
Quest’accostamento dei versi di una poesia ad un evento di cinema non è del tutto casuale, poiché quando un film, l’opera di un regista merita attenzione, allora vuol dire anche che in qualche misura questo film contiene ed è contrassegnato anche da poeticità poiché tutto di noi riesce a dire.
Certamente il cinema è anche tanto altro, in special modo lo è il cinema d’animazione che è un esperanto, un’arte davvero unica che si destina a tutti, anzi è la più democratica delle arti non avendo bisogno delle parole e della barriera delle diverse lingue ed è anche, cosa che non è a tutti nota, antecedente addirittura al cinema dei Lumière, nato ancora prima del cinema, con le proiezioni che Emile Reynaud tenne col suo Theâtre Optique al Museo Grevin a Parigi nel 1892; addirittura prima che l’uomo imparasse a volare, ci fu infatti chi riuscì a dotare le immagini di una quarta dimensione, consentendo per la prima volta che un disegno in movimento fosse in grado di esprimere delle storie e un racconto. Quanto alla peculiarità e, per certi aspetti, superiorità del cinema d’animazione, voglio ricordare quanto è scritto nell’introduzione dello statuto dell’ASIFA, ovvero dell’Association Internazionale du Film d’Animation: “Il cinema “dal vero” procede con un’analisi meccanica, per mezzo della fotografia, di avvenimenti simili a quelli che saranno resi sullo schermo, mentre il cinema d’animazione crea gli avvenimenti per mezzo di strumenti diversi dalla registrazione automatica. In un film d’animazione gli avvenimenti hanno luogo per la prima volta sullo schermo”. Il che, come scrive Giannalberto Bendazzi nel suo celeberrimo Il Cinema d’Animazione, vuol anche dire che “al contrario del cinema “dal vero”, la materia prima nella quale l’animazione attinge gli elementi della sua opera futura si compone unicamente delle idee umane, di idee che i diversi uomini si fanno delle cose, degli esseri viventi, delle loro forme, dei loro movimenti, del loro significato. Essi rappresentano queste idee attraverso delle immagini fatte con le loro mani”.
E noi di questo ne abbiamo avuto anche quest’anno piena conferma da queste opere giunte da ogni parte del mondo a partecipare al Premio che porta il nome di Simona, da lei avendo avuto l’intuito e l’input di quanto sia importante dare attenzione al cinema d’animazione il quale oggi è il cinema più complesso e innovativo che si fa nel mondo, grazie all’applicazione di sistemi sofisticati, di programmi nuovissimi e d’applicazione d’intelligenza artificiale.
Come vedremo stasera nei corti selezionati e nei corti vincitori dei valentissimi giovani autori che hanno partecipato al Premio, il cinema d’animazione è un cinema che sperimenta, che crea, è dunque un cinema necessario e che ci immette con sapienza nel futuro che avanza: da Mosca è giunta la vincitrice, la regista Irina Litmanovich, con il suo film Khelom’s Customs, bellissimo per sapienza tecnica e intensità del racconto, a lei ispirato da un racconto in yddish del poeta Ovsei Driz, che le ha consentito di dare attenzione alla memoria del passato e alle proprie radici culturali e di realizzare un film caravaggesco per l’uso dei colori e della luce, un film come dicevamo necessario e colmo di poesia, fatto con la tecnica delle carte ritagliate e i disegni animati. L’altro film, vincitore per la sezione animazione in digitale, è Aal im Schadel del regista tedesco Martin Rahmlow, un film costruito con programmi sofisticati e un animazione di grande livello, che racconta con suggestioni dantesche del viaggio di un giovane alla ricerca del proprio risanamento; due sono state le menzioni speciali, attribuite al film God on our side di Michal Pfeffer & Uri Kranot per la pietas, l’incisività (e gli esiti artistici conseguiti) con cui gli autori trattano il tema del conflitto israeliano - palestinese in questo film a disegni animati per i quali si sono ispirati a Guernica di Picasso, per dirci il male, la violenza di conflitti che a tutt’oggi continuano a vedere coinvolte come vittime anche i bambini e il loro futuro, e al film Facciamo grande la TV dei piccoli di Sergio Manfio, per l’elevato valore culturale e sociale e l’alta qualità di realizzazione di questo breve film d’animazione indirizzato in special modo agli adulti, che ci fa riflettere su come dovrebbe essere e che cosa dovrebbe offrire una tv a misura di bambino.
Sono inoltre presenti qui stasera eminenti personalità, l’artista ungherese Anna Kiss membro della Giuria giunta per noi appositamente da Budapest, Monsieur Robert Kalman membro del Comitato Esecutivo dell’UNESCO e quest’anno Presidente della Giuria giunto da Parigi, che nel suo discorso ha tra l’altro stasera voluto ricordare che Il Fiore di ogni dove - Premio Simona Gesmundo Corti d’Animazione con il suo dare attenzione ai film di giovani autori di diversi Paesi del mondo che siano in grado di dire coi loro film l’importanza delle radici, della memoria ma anche di indicare coi loro film traiettorie per il presente e per la costruzione delle identità del futuro, è tanto in sintonia con l’operato e gli obiettivi perseguiti dall’UNESCO da averci fatto ottenere il loro Patrocinio e in tal modo essi hanno anche avuto modo di apprendere dell’esistenza della città di Cetraro. Come si può vedere poi dalla nostra bellissima brochure, abbiamo avuto anche un altro importante Patrocinio, quello dell’ASIFA, essendo inoltre quest’anno il Premio Simona Gesmundo Corti d’Animazione uno dei soli tre in Italia a essere stati inseriti nella Giornata Mondiale del Cinema d’animazione e, se è vero che questo evento ci lancia nel futuro più operoso e fervido, ci riconnette anche alle origini stesse di quest’arte che Simona ci ha fatto scoprire, poiché l’immagine di Emile Reynaud che è nella nostra brochure e di cui siamo stati autorizzati a fruire, è stata disegnata dall’artista portoghese Abi Feijo, noto autore di corti d’animazione e past President dell’ASIFA proprio per la Giornata Mondiale del Cinema d’Animazione 2007 e ci consente quale segno distintivo comune che in tutti i Paesi del mondo, in contemporanea , venga divulgato quel che stasera accade qui a Cetraro e dunque porta Cetraro e la Calabria in tutto il mondo.
www.premiosimonagesmundo.com

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