Il primo lungometraggio realizzato sulla vita di San Francesco di Paola sarà proiettato giovedì 29 novembre 2007 alle 19 e 30 al Cinema Teatro Italia di Roggiano Gravina. L'evento è organizzato dal laboratorio Artés di Tiziana Prezio e patrocinato dal Comune di Roggiano Gravina e dalla Parrocchia San Pietro Apostolo.
Girato nella scorsa primavera a Fuscaldo, una piccola cittadina della costa tirrenica calabrese, il film "Vienna da Fuscaldo, la madre di San Francesco di Paola" ha già riscosso un grande successo di pubblico.
Il film si è imposto all’attenzione di tutti con la forza di immagini che parlano dritto al cuore delle persone. Un ritorno al cinema popolare di qualità, che l’Italia ha saputo inventare e poi dimenticare per decenni. Per la Calabria, un vero e proprio caso cinematografico.
La vicenda narrata è imperniata sugli anni di formazione di Francesco di Paola, uno dei santi più venerati in Italia e nel mondo, e sul ruolo determinante di sua madre, Vienna. Essendo ambientato nei primi anni del ‘400, il film ha richiesto un grande sforzo di ricostruzione storica. Costumi, arredi, paesaggi, ma ancor più le emozioni e i sentimenti di un’epoca: la sfida più grande è stata di restituire la verità di gesti, sguardi e parole che avrebbero potuto apparire lontani se non fossero stato mediati dalla semplicità e da un senso di profonda commozione che pervade tutto il film.
Chi si aspetta un film religioso in senso stretto, magari una riedizione delle melense fiction propinate dalla TV negli ultimi anni, rimarrà sorpreso dalla assoluta indipendenza di quest’opera da canoni e stereotipi: la madre che vediamo non si propone come personaggio, come modello. I suoi dubbi, il suo dolore e la sua forza sono quelli di una donna vera: ed è questa verità che regala a suo figlio. Anche il tema religioso è affrontato in modo del tutto originale: i genitori di Francesco vivono in una dura, ancorché limpida, lotta “nella religione” in un’epoca oscura e piena di minacce, ma è con i loro giorni e i loro gesti che costruiscono un senso del sacro scandalosamente tangibile.
Il regista Fabio Marra, pur trovandosi ad affrontare il suo primo lungometraggio, ha dimostrato di saper raccontare e avvincere: ma è soprattutto nella scelta delle inquadrature e nella splendida fotografia che il film trova la sua cifra. Una successione di quadri che, con tagli e colori caravaggeschi, riportano il cinema alla suo ventre naturale: la pittura.
Ottanta minuti di incanto, resi vivi e vibranti dalla giovane protagonista: con un viso senza età e con voce e gesti di profonda gentilezza, Paola Scirchio regala a Vienna un’anima. Sono emozioni vere quelle proposte allo spettatore, e sono vere e profonde le emozioni che egli stesso prova.
Un’opera davvero corale, cui contribuiscono in maniera determinante la splendida colonna sonora e l’emozionata partecipazione di tutti gli interpreti, comparse incluse. Durante le riprese, una vera e propria mobilitazione popolare ha trasformato l’intera cittadina di Fuscaldo in un set e, come raccontano i produttori: “si respirava un’atmosfera di rinascita e di voglia di dare che ha regalato al film la stessa forza del primo neorealismo”.
“Vienna da Fuscaldo” è il primo lungometraggio prodotto dalla Quadra Film. Carmelo Ramundo, Fabio Marra, Raffaele del Monaco e Arturo Barbuto hanno ideato questo progetto con l’intento di esprimere al meglio le proprie individualità artistiche e dimostrare la forza creativa che ribolle nel profondo Sud dell’Italia.
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