giovedì 1 novembre 2007

Per una scuola di corti di animazione a Cetraro

di Francesca Rennis

In scena il cinema d’animazione e con questo i giovani protagonisti di una realtà ormai pronta a mettere radici sul Tirreno cosentino con una scuola diretta dall’architetto Raffaele Schiavullo, docente di “Tecniche di realtà virtuale” presso l’Università Federico II di Napoli. La terza rassegna internazionale del cinema “Il fiore d’ogni dove” allarga i suoi orizzonti oltre frontiera grazie alla presenza di un’ospite d’eccezione come monsieur Robert Kalman, membro del Comitato esecutivo dell’Unesco, e di lavori provenienti da diverse nazioni, ma soprattutto per il forte imprinting alla formazione di professioni innovative legate alla cinematografia. Dalla elegante e sicura conduzione di Francesca Villani, referente per l’Editoria e comunicazione del Laboratorio “G. Losardo”, si è snodato il percorso culturale dell’associazione promosso con la collaborazione dell’associazione Simona Gesmundo Corti d’animazione e sotto la tutela dell’Unesco. Dei nuovi linguaggi multimediali applicati al cinema hanno parlato il presidente del Laboratorio, Gaetano Bencivinni e il direttore artistico della rassegna Matilde Tortora restituendo un insieme di suggestioni e concetti fondanti di una cultura improntata su “volontariato, sobrietà e solidarietà”.
I premi della rassegna e “Simona Gesmundo” sono stati attribuiti rispettivamente al tedesco Martin Rahmlow per “Aal im Schadel”, migliore corto in digitale, e alla russa Irina Litmanovich per “Khelom’s customs”, migliore corto d’animazione. Menzioni speciali anche ad altri lavori dai contenuti significativi e pregnanti, nonché per l’originalità tecnica. Il sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, nel confermare l’impegno per la scuola di cinema d’animazione ha sottolineato la collaborazione con il Laboratorio “perché non tutto – ha detto tra l’altro - può essere delegato alle amministrazioni” mentre bisogna dare spazio “ad iniziative di nicchia che ci conferiscono specificità. Questo territorio si accinge a dare una spallata all’immobilismo, a rompere il recinto dell’inerzia”. In questa direzione è intervenuto anche il sindaco di Fuscaldo, Davide Gravina, nel consegnare il riconoscimento del Laboratorio, sezione Cinema, al regista Fabio Marra che ha realizzato il film “Vienna da Fuscaldo, madre di San Francesco di Paola”. A ricevere le targhe per la sezione Comunicazione, Carla Monaco, giornalista Rai, e per Radio Azzurra, Ugo Manco e Nunzia Adduci. Assegnazioni targhe per la sezione Cinema anche ai registi Giovanna Taviani per “Ritorni”, Giovanni Scarfò per “Melissa 49/99” che è intervenuto per raccontare di persona la sua versione “metaforica” del cinema lontana da “questioni ideologiche”. Oltre le formalità di rito e in linea con la creatività dialettica del momento il discorso fuori dalle righe di un simpatico Kalman al quale è stato consegnato il riconoscimento speciale “Cristo d’argento”, simbolo del Laboratorio “Losardo”.( Provincia cosentina 30 ottobre)

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