domenica 20 aprile 2008

Il Convento dei Cappuccini di Belvedere Marittimo

di Carlo Andreoli

Il Convento dei Cappuccini di Belvedere Marittimo, oltre a costituire un vivo esempio di complesso conventuale, si segnala per il suo corredo d’arte che merita un’accorta conoscenza. Eretto nel 1599, sotto la direzione di P. Marco da Belvedere, esso divenne nel ‘600 sede di noviziato e fu ampliato nelle forme attuali lungo il ‘700. Soppresso dal governo di Murat e ripristinato dai Borbone, dopo l’Unità d’Italia diventò patrimonio del comune; che ne fece uso sporadico mentre nella chiesa si officiava per qualche ricorrenza. Nel 1935, si fece, quindi, istanza per il ritorno a Belvedere dei PP. Cappuccini. I quali vi tornarono, due anni dopo, e tuttora vi dimorano; formando di fatto l’unica comunità ecclesiastica dell’Ordine Cappuccino sul Tirreno Cosentino.
Nella chiesa conventuale, è notevole anzitutto l’altare maggiore; composto da un’ancona lignea di pregiata fattura che racchiude nel suo mezzo una tela dell’Immacolata: opera del 1603 d’Andrea Molinaro; un artista molto raro, già attivo a Napoli, sulla fine del ‘500, nella chiesa della Pietà dei Turchini. Il polittico comprende poi altre tele di S. Daniele e S. Francesco d’Assisi, e di Santa Chiara e Santa Agnese. Sulla parete della nave principale, sono quindi sistemate tre edicole, del 1745, che valgono chiaro esempio dell’arte cappuccina dell’intaglio; mentre, sul lato sinistro, si apre la navatina che ospita una coppia di cappelle. Nella prima, chiamata la Porziuncola e fondata nel 1637, è collocata una pala d’altare, d’ignoto del ‘600, che raffigura la Vergine in atto di consegnare il Bambino a S. Francesco d’Assisi. Mentre un cassone ligneo sottostante racchiude le reliquie di S. Valentino che furono donate al P. Samuele da Belvedere nel 1710. Nella seconda, si trova invece l’Altare di S. Daniele, del 1737, che ospita in una serie di scomparti la statua lignea di S. Daniele Fasanella ed i busti d’altri Santi Cappuccini: ritratti tutti con icastica espressione. Suggestiva è poi la visita del chiostro; che ha nel suo cortile un pozzo e su due pareti prospicienti due esemplari di meridiane solari risalenti al ‘700. Nella parti terminali del vano porticato, si possono invece ammirare tre affreschi superstiti, dei primi del ‘600, che formano un breve ciclo di pittura mariana; rappresentando essi l’Immacolata, l’Assunta e la cosiddetta Madonna dei Cappuccini: di grafia ingenua e delicata. Passando, quindi, per la sagrestia, che custodisce ancora armadi, porte e arredi originali; si può, eventualmente, avere accesso al piano nobile del convento. Ed osservare, quindi, sul ripiano della scala, un’edicola preziosa della Crocifissione ch’è legata a un episodio miracoloso della vita del Beato Angelo d’Acri, che fu novizio nel convento; e nella sala del refettorio, una serie di dipinti, forse dovuti all’arte di Angelo Galtieri, un maestro di Mormanno operante nella prima parte del ‘700. Tra questi, il cosiddetto “Miracolo d’Agropoli di S. Francesco d’Assisi” ed un gruppo di ritratti di Santi Cappuccini, di notevole valore iconografico. Un ulteriore motivo d’interesse è, infine, riscontrabile nella biblioteca conventuale, sita al piano terra, che raccoglie, fra tanto materiale bibliografico, anche un manipolo di codici e di volumi d’epoca. Mentre, uscendo fuori sul sagrato e nello spazio retrostante della fabbrica, si coglie una veduta di quello che fu, nei secoli passati, un complesso conventuale sede di novizi oltre che di scuola di dottrina teologica.
Un esempio d’architettura e d’arte cappuccina, dunque, il Convento di S. Daniele di Belvedere Marittimo che merita una visita appropriata per conoscere una parte preziosa del nostro patrimonio d’arte e di storia religiosa.


Radio1One
(Venerdì 18 Aprile 2008)

Nessun commento: